Scheda Finanziaria 2009

Scheda Finanziaria 2009

 
 
 
 
I contenuti del disegno di legge
finanziaria per il 2009
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


Il quadro macroeconomico e di finanza pubblica
Il disegno di legge finanziaria è accompagnato dalla Nota di aggiornamento del Dpef e dalla relazione previsionale e programmatica che presentano, come era prevedibile, un quadro di peggioramento della stima di crescita dell’economia italiana e del quadro di finanza pubblica. La stima di crescita scende di 0,4 punti sia per il 2008 che per il 2009 – arrivando rispettivamente allo 0,1 e allo 0,4 per cento del Pil – ma gli obiettivi di deficit rimangono pressoché invariati nel quinquennio di previsione, seppure con un lieve rallentamento.
Fonte: Servizio bilancio – Servizio studi
 
In sostanza, la dinamica discendente del Pil si rifletterebbe solo parzialmente sui saldi.
Questo perché la crescita dell’inflazione fa sì che il Pil, in rallentamento in termini reali, aumenti invece sensibilmente in valore assoluto, determinando un contenimento dei rapporti. I saldi risultanti dal rapporto con un Pil nominale gonfiato dalla maggiore inflazione sono praticamente stabili rispetto a tre mesi fa. La crescita del Pil nominale spiega la sostanziale invarianza dell’indebitamento, che pure aumenta in valori assoluti nel 2009 (da 32.699 milioni a 34.070 milioni).
La pressione fiscale per il 2009-2010 rimane, invece, invariata rispetto al Dpef (43 per cento nel 2009 e 43,2 nel 2010). Le stime evidenziano una contrazione del gettito relativo alle imposte indirette (-4,7 miliardi), parzialmente compensata da un aumento delle imposte dirette (+ 3,8 miliardi) e dei contributi sociali (+1,4 miliardi). Quindi, si registra un appesantimento notevole delle imposte sui redditi – con inevitabili conseguenze sulla domanda interna – e una caduta del gettito delle imposte indirette, su cui non può non pesare la cancellazione realizzata dal Governo Berlusconi di importanti misure antievasione introdotte nella scorsa legislatura.
È interessante anche notare le variazioni apportate al quadro programmatico del Dpef dalla Nota di aggiornamento e dalla relazione previsionale e programmatica: il quadro programmatico di luglio, infatti, già conteneva gli effetti del DL 112, così come i quadri a legislazione vigente della Nota e della RPP. Non è pertanto chiaro perché ci siano significative differenze.
Ad esempio, i consumi intermedi si mantengono su tassi di crescita annua contenuti mentre il Dpef di giugno vedeva una riduzione in valori assoluti. Nel biennio 2012-2013 la crescita si attesta intorno al 3,7 per cento, al di sopra del tasso di variazione del PIL nominale (3,4 per cento). Poiché le misure contenute nel DL 112/2008 prevedevano rilevantissimi tagli di spesa, sia a livello delle Amministrazioni centrali che di quelle decentrate, non è chiara la ragione delle variazioni indicate, se cioè siano attribuibili ad una sovrastima degli effetti della manovra approvata a luglio o alla consapevolezza dell’inefficacia delle misure.
 
In ogni caso, il vero problema del Ddl finanziaria è che il Governo, se prende atto del peggioramento intercorso nell’economia mondiale ed italiana da quando a giugno furono presentati il Dpef e la manovra triennale, non si comporta di conseguenza. I rischi di stagflazione sono reali: le economie europee sono ferme, mentre i prezzi continuano a salire, in particolare quelli dei beni alimentari ed energetici, colpendo duramente i consumatori più deboli. Nulla sembra far presagire un miglioramento per i mesi a venire, anzi è ipotizzabile un ulteriore peggioramento.
La manovra triennale contenuta nel DL 112 si fondava su andamenti, seppur lievemente, migliori. Da allora l’inflazione si è impennata fino al 4,1 per cento e, anche grazie alla conferma di un tasso di inflazione programmata all’1,5 per il 2009, continuerà la perdita di potere d’acquisto delle famiglie a reddito fisso, lavoratori dipendenti e pensionati.
Questo si ripercuote inevitabilmente sulla domanda interna, deprimendola, quando l’unica vera leva a disposizione del Governo sarebbe proprio quella di intervenire a sostegno dei consumi. Quindi, ci si sarebbe aspettati che la Nota di aggiornamento del Dpef rivedesse il percorso di azzeramento del deficit, ammorbidendolo. Invece, il Governo insiste con una politica economica prociclica, come è riconosciuto dallo stesso Centro studi Economia Reale di Mario Baldassari che nel suo ultimo Rapporto afferma che “emerge il lieve effetto di freno sull’economia che viene a prodursi come conseguenza della manovra di luglio, che appare, secondo le stime del nostro modello econometrico, un po’ più accentuato di quanto desumibile dallo stesso quadro macro economico presentato dal governo nel DPEF. Si tratterebbe di un effetto di -0,22%, -0,33% e -0,34% in ciascun anno del triennio 2009 – 2011. Nel cumulato del triennio verrebbe a determinarsi un PIL reale in valore assoluto inferiore rispetto all’andamento tendenziale (BASE) di poco meno di 12 Mld di euro. La minore crescita determina un maggiore deficit, che secondo le nostre stime si attesta attorno allo -0,7% nel 2011 a fronte dell’obiettivo posto nel DPEF di -0,1%. Questa differenza, come notato in precedenza, riflette la mancata quantificazione dell’interazione tra quadro macro economico e manovre di finanza pubblica”.
 
I contenuti
 Si tratta, come annunciato, di una Finanziaria composta da soli tre articoli più le tabelle.
Gli ambiti sono decisamene limitati: pubblico impiego, proroghe di agevolazioni fiscali, agevolazioni per il settore agricolo e quello dell’autotrasporto.
In sostanza, ciò che rileva del Ddl finanziaria non è tanto quello che c’è, quanto piuttosto quello che non c’è: la manovra complessiva continua ad essere di tipo prociclico, ossia accentua le difficoltà dell’economia, delle famiglie e delle imprese italiane, quando invece sarebbero necessarie politiche e misure di tutela dei redditi e di rilancio dell’economia. Per affrontare la difficilissima congiuntura economica e sociale, servirebbero interventi per sostenere la domanda interna, agendo sui redditi e sulla spesa per investimenti. Non ci sono neanche i finanziamenti per le misure più propagandate dal Governo, la social card e gli sgravi fiscali sugli straordinari, né tantomeno la promessa restituzione dei quasi 2 miliardi per le infrastrutture del Mezzogiorno tagliati per finanziare gli sgravi Ici.
Di seguito si riportano i contenuti dell’articolo 2 del Ddl finanziaria.
 
Agricoltura e pesca
Stabilizzazione Irap ridotta a 1,9% per i soggetti che operano nel settore agricolo, delle cooperative della piccola pesca e loro consorzi. (comma 1)
Stabilizzazione agevolazione per gente di mare: (a) credito d’imposta per irpef corrisposta al personale di bordo; (b) solo il 20% del reddito è imponibile; (c) esonero dal versamento contributi previdenziali e assistenziali. I benefici sono estesi nel limite dell’80% alle imprese che esercitano la pesca costiera e la pesca nelle acque interne e lagunari. (comma 2)
Proroga al 2009 delle agevolazioni tributarie per la formazione e l’arrotondamento della proprietà contadina in materia di imposte di bollo, ipotecarie e di registro: i benefici consistono nell’applicazione delle imposte di registro e ipotecaria nella misura fissa di 168 euro. Resta dovuta nella misura ordinaria (1%) l’imposta catastale. (comma 8)
Proroga al 2009 delle esenzioni sull’accisa sul gasolio utilizzato per le coltivazioni in serra ed estensione agli oli minerali (comma 14)
Autotrasporto
Proroga della possibilità di portare a compensazione dei versamenti effettuati nel 2009 le somme versate nel periodo d’imposta 2008 a titolo di contributo al SSN sui premi di assicurazione per la RC. (comma 3)
Proroga al periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2008 della possibilità di dedurre forfetariamente le spese non documentate per i trasporti effettuati personalmente dall’imprenditore all’interno del comune, per un importo pari al 35% di quello spettante per gli stessi trasporti nell’ambito della regione o delle regioni confinanti. (comma 4)
30 milioni per gli autotrasportatori per rideterminare: (a) le indennità percepite per le trasferte o le missioni fuori del territorio comunale che non formano reddito imponibile; (b) la deduzione forfetaria per le trasferte fuori dal territorio comunale. (comma 17)
30 milioni per fissare la percentuale delle somme percepite a titolo di straordinario che, per il 2009, non costituiscono reddito imponibile dei dipendenti delle imprese di autotrasporto. (comma 18)
40 milioni per il 2009 per riconoscere un credito d’imposta corrispondente a una quota dell’importo pagato come tassa automobilistica per il 2009 per ciascun veicolo posseduto e utilizzato per attività di autotrasporto, di massa massima complessiva non inferiore a 7,5 tonnellate. La misura del credito per i veicoli di massa massima complessiva superiore a 11,5 tonnellate deve essere il doppio di quella spettante ai veicoli fra 7,5 e 11,5 tonnellate. (comma 19)
Con provvedimento del direttore dell’Agenzia entrate si stabilisce l’ammontare delle misure di cui ai commi 17-19. (comma 20)
Come già nel DL 112 (per agricoltura pesca e autotrasporto) le risorse per le misure di cui ai commi 17-19 provengono da Sviluppo Italia. (comma 21)
Altre misure fiscali
Proroga al 2009 della possibilità per i docenti delle scuole di ogni ordine e grado di detrarre il 19% delle spese (fino a un max 500 euro, pertanto la destrazione massima ammonta a 95 euro.) per l’autoaggiornamento e per la formazione. (comma 5)
Stabilizzazione della detrazione IRPEF del 19% delle spese sostenute dai genitori per il pagamento di rette relative agli asili nido, per un importo complessivamente non superiore a 632 euro annui per ogni figlio (la detrazione Irpef massima è quindi di 120,08 euro a figlio). (comma 6)
Proroga al 2009 della detrazione Irpef per le spese per l’acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale ed interregionale (19% e per un importo non superiore a 250 euro, pari a una detrazione Irpef massima di 47,5 euro) (comma 7)
Proroga al 2009 dell’esenzione dalle imposte di bollo, registro, ipotecarie e catastali nonché dalle tasse di concessione governativa per gli atti, contratti, documenti e formalità necessari per la ricostruzione o riparazione degli immobili per la ricostruzione nel Belice (comma 9)
Esenzione da imposte di registro, ipotecarie, catastali per atti relativi al riordino delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (Ipab) in aziende di servizi o in persone giuridiche di diritto privato. (comma 10)
Stabilizzazione dell’agevolazione sull’accisa sul gas per uso industriale. (comma 11)
Stabilizzazione dell’agevolazione sul gasolio e sul GPL impiegati nelle zone montane e l’agevolazione per il calore fornito dalle reti di teleriscaldamento alimentate da biomassa ovvero con energia geotermica (comma 12)
Proroga al 2009 delle agevolazioni sull’accisa sul gasolio e sul gas di petrolio liquefatto impiegati nelle frazioni parzialmente non metanizzate dei comuni ricadenti nella zona climatica E (comma 13)
Proroga al 2011 delle agevolazioni fiscali in materia di ristrutturazioni edilizie relative sia alla detrazione IRPEF del 36% sia all’aliquota IVA agevolata al 10%. (comma 15)
Gestioni previdenziali e assistenziali
È la misura dell’adeguamento, per il 2009, dei trasferimenti dovuti dallo Stato verso la GIAS (Gestione per gli interventi assistenziali e di sostegno) presso l’INPS a favore di alcune specifiche gestioni pensionistiche (Fondo pensioni lavoratori dipendenti, Gestione dei lavoratori autonomi, Gestione speciale minatori e ENPALS). (comma 22)
Stabilito l’ammontare complessivo dei trasferimenti dovuti dallo Stato verso la GIAS presso l’INPS. (comma 23)
Stabilite le modalità di ripartizione degli importi di cui commi 22 e 23. (comma 24).
In considerazione degli incrementi delle aliquote contributive previsti dalle ultime due finanziarie, non sono a carico della GIAS gli oneri relativi a: (1) rideterminazione ammontare assegni nucleo familiare ex finanziaria 2007; (2) estensione degli incrementi di durata e della misura della indennità ordinaria di disoccupazione; (3) i requisiti per l’accesso al pensionamento ex protocollo sul welfare (soppressione scalone); (4) gli incrementi della durata dell’indennità ordinaria di disoccupazione con requisiti normali, con requisiti ridotti, della CIGS ex protocollo sul welfare; (5) la soppressione del versamento del contributo all’Inps sul lavoro straordinario previsto dal protocollo sul welfare; (6) l’abolizione dei limiti al cumulo tra pensione e redditi di lavoro ex DL 112/2008. (comma 25)
Nel riordino dei trasferimenti all’Inps sono stabilite le risorse e le fonti di copertura dei trasferimenti per il pagamento delle pensioni di invalidità, ciechi e sordomuti. (comma 26).
Pubblico impiego
Destinati alla contrattazione collettiva nazionale 1.560 milioni di euro dal 2009 (in aggiunta ai 355 milioni dal 2009 stanziati dalla finanziaria 2008). (comma 27)
Per il biennio 2008-2009, sono destinati 680 milioni di euro dal 2009 per i miglioramenti economici del rimanente personale statale in regime di diritto pubblico, con specifica destinazione, rispettivamente, di 586 milioni di euro per il personale delle forze armate e dei corpi di polizia (in aggiunta ai 117 milioni per il 2008 e ai 229 milioni a decorrere dal 2009, di cui rispettivamente 78 milioni e 116 milioni specificamente destinati al personale delle Forze armate e dei Corpi di polizia stanziati dalla finanziaria 2008). (commi 28 e 29).
Per il personale dipendente da amministrazioni, istituzioni ed enti pubblici diversi dall’amministrazione statale, gli oneri derivanti dai rinnovi contrattuali per il biennio 2008-2009, nonché quelli derivanti dalla corresponsione dei miglioramenti economici al personale, sono posti a carico dei rispettivi bilanci. (comma 30)
Agli oneri derivanti dai commi 27-29 si provvede a valere sulle risorse stanziate dal DL 112 (comma 31)
Dal 2009 il trattamento economico accessorio dei dipendenti pubblici è corrisposto in base alla qualità, produttività e capacità innovativa della prestazione lavorativa utilizzando anche le risorse finanziarie di cui all’articolo 61, comma 17, del DL 112 (che dispone che le somme provenienti dalle riduzioni di spesa e dalle maggiori entrate derivanti dal taglio di consulenze, compensi, ecc. nella PA siano versate ad un apposito fondo, la cui dotazione è stabilita in 200 milioni di euro annui dal 2009, ed incrementata con le somme riassegnate. Da segnalare che si tratta delle risorse che il Governo aveva spacciato come la reintegrazione dei finanziamenti sottratti alla sicurezza pubblica). (comma 32)
La funzione pubblica ed il Ministero dell’Economia verificano semestralmente l’attuazione delle misure di riorganizzazione e razionalizzazione delle spese di personale introdotte dal DL 112: qualora vengano riscontrati risparmi aggiuntivi rispetto a quelli già considerati ai fini del miglioramento dei saldi di finanza pubblica, o comunque destinati a tale scopo per legge, con decreto del Ministro della pubblica amministrazione verranno definiti i limiti percentuali e le modalità di destinazione delle risorse aggiuntive al finanziamento della contrattazione integrativa (ad esclusione degli enti territoriali). (comma 33)
Può essere anche devoluta al finanziamento della contrattazione integrativa delle stesse amministrazioni una quota parte delle risorse eventualmente derivanti dai risparmi aggiuntivi rispetto a quelli già considerati ai fini dei miglioramento dei saldi di finanza pubblica o comunque destinati a tale scopo per legge, realizzati per effetto di processi amministrativi di razionalizzazione e riduzione dei costi di funzionamento dell’amministrazione, attivati in applicazione dello stesso DL 112. (comma 34)
Dalla data di presentazione del disegno di legge finanziaria decorrono le trattative per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego e dalla data dì entrata in vigore della legge finanziaria le somme stanziate possono essere erogate anche mediante atti unilaterali salvo conguaglio all’atto della stipulazione dei contratti collettivi nazionali: l’importo da erogare non può superare il 90% del tasso di inflazione programmata per ciascuno degli anni del biennio di riferimento applicato alla voce stipendio. Si tratta di una previsione che, di fatto, tende a forzare la mano alle organizzazioni sindacali nel corso delle trattative, eventualmente rimettendo alle medesime la definizione dell’importo residuale e della parte normative.
Si prevede l’erogazione dal mese di aprile dell’indennità di vacanza contrattuale. Per i rinnovi contrattuali del biennio economico 2008-2009, la disposizione si applica in relazione alle risorse previste e con riferimento al solo anno 2009, mantenendo ferma l’erogazione per l’anno 2008 dell’indennità di vacanza contrattuale. (comma 35).
Coperture
Alla copertura degli oneri derivanti dalla proroga di agevolazioni fiscali si provvede a valere sulle risorse stanziate dal DL 112 per la proroga di agevolazioni fiscali (dotazione: 900 milioni di euro per il 2009 e 500 milioni a decorrere dal 2010) per 897,7 ml per il 2009, 562,8 per il 2010, e 434,4 ml dal 2011. 62,8 ml per il 2010 provengono dal fondo per interventi strutturali di politica economica. (comma 16)
 
Le tabelle
Per quanto riguarda le Tabelle allegate al disegno di legge (in particolare le Tabelle C ed F), si segnala che il confronto con la legislazione vigente – che vede gli stanziamenti sostanzialmente inalterati – è assolutamente ingannevole, perché gli stanziamenti a legislazione vigente scontano le riduzioni lineari della Tabella Cdisposte dal decreto-legge n. 112, dal decreto-legge n. 93 e dal decreto-legge n. 134.
 
Il Ddl di bilancio
 
Il disegno di legge di approvazione del Bilancio dello Stato assume quest’anno un’importanza inedita in virtù del fatto che ingloba gli effetti del decreto-legge 112/2008 che, di fatto, costituisce la vera manovra economica per il triennio 2009-2011.
Infatti, a fronte di una legge finanziaria snella che sembra dispensare provvidenze a costo zero, il bilancio fa chiaramente emergere le rilevanti riduzioni di finanziamento di leggi di spesa che hanno inciso i vari stati previsionali di spesa dei Ministeri.
Inoltre è importante sottolineare che alle riduzioni operate con il decreto legge 112/2008 l’attuale Governo ha deciso di sommare anche le quote rese indisponibili ai sensi dell’articolo 1, commi 507 e 508 della legge finanziaria 2007 (L. 296/2006) trasformandole, di fatto, in ulteriori tagli con l’iscrizione a bilancio di somme che in origine si prevedeva soltanto di accantonare.
Ricordiamo che il taglio lineare disposto dal DL 112 comporta un’incidenza del 21,9 per cento nel primo anno, che aumenta ad oltre il 40 per cento nel 2011.
Infine, attraverso il bilancio vengono rimodulate le dotazioni finanziarie tra programmi di ciascuna missione di spesa, fatta eccezione per quelle di natura obbligatoria, nel rispetto dell’invarianza degli effetti sui saldi di finanza pubblica.
Infatti, a fronte dei tagli operati dal DL 112, è stato infatti introdotto, in via sperimentale e limitatamente all’esercizio finanziario 2009, un meccanismo di flessibilità in ordine all’allocazione delle risorse nell’ambito dei programmi di spesa di pertinenza delle singole Amministrazioni. In particolare, l’articolo 60, comma 3, ha previsto la possibilità di effettuare, nella legge di bilancio, rimodulazioni tra i programmi delle dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa, comprese le spese predeterminate per legge e con la sola eccezione delle spese di natura obbligatoria, in annualità e a pagamento differito. Pertanto, questa, seppur relativa, discrezionalità è rivelatrice delle reali intenzioni e degli indirizzi che ciascun ministro vuole imprimere alla sua azione.