Invalidità: il Governo rispetti i diritti previsti dalle leggi vigenti

Invalidità: il Governo rispetti i diritti previsti dalle leggi vigenti

Interrogazione a risposta scritta
Al Ministro dell’Economia
 
Premesso che
In occasione della discussione del decreto legge 31 maggio 2010 n. 78 il Parlamento si pronunciò in senso sfavorevole rispetto alle proposte avanzate di una modifica dei criteri di concessione dell’ indennità di accompagnamento per le persone disabili, modifiche che incidendo sulla qualifica delle capacità deambulatorie e sulla capacità di svolgere gli atti elementari della vita avrebbero portato ad una sensibile riduzione delle erogazioni degli assegni a favore di persone realmente disabili piuttosto che di una lotta all’abusivismo;
il tentativo di modifica suscitò la ferma reazione delle Federazioni delle Persone con disabilità ed il governo si impegnò a non introdurre modifiche legislative, impegno che venne rispettato con il ritiro dell’emendamento che era stato proposto….
 

Interrogazione a risposta scritta
Al Ministro dell’Economia
 
Premesso che
In occasione della discussione del decreto legge 31 maggio 2010 n. 78 il Parlamento si pronunciò in senso sfavorevole rispetto alle proposte avanzate di una modifica dei criteri di concessione dell’ indennità di accompagnamento per le persone disabili, modifiche che incidendo sulla qualifica delle capacità deambulatorie e sulla capacità di svolgere gli atti elementari della vita avrebbero portato ad una sensibile riduzione delle erogazioni degli assegni a favore di persone realmente disabili piuttosto che di una lotta all’abusivismo;
il tentativo di modifica suscitò la ferma reazione delle Federazioni delle Persone con disabilità ed il governo si impegnò a non introdurre modifiche legislative, impegno che venne rispettato con il ritiro dell’emendamento che era stato proposto;
a distanza di tre mesi dalla conversione in legge del citato Decreto l’INPS ha emanato delle “Linee Guida operative per l’invalidità civile” a cui dovrebbero attenersi i medici dell’INPS nell’esame delle domande di invalidità;
tali linee guida di fatto riprendono in via interpretativa i tentativi fatti di restringere il campo d’accesso all’assegno, in coerenza con i tentativi fatti con la presentazione dell’emendamento citato;
infatti le Linee guida intervengono nel limitare il concetto di autonomia nella deambulazione, restringendo molto il campo di applicazione anche per persone che possono muoversi solo a stento in modo autosufficiente, addirittura se in grado di muoversi su una sedia a ruote senza accompagnatore;
intervengono altresì sulla definizione di atti quotidiani della vita, anche in questo caso restringendo l’applicazione rispetto alle attuali valutazioni, di modo che potrebbe essere esclusa dall’assegno una persona affetta da sindrome di Down o in grado di svolgere singoli atti quotidiani ma assolutamente incapace di muoversi in modo autonomo fuori da casa propria, come avviene anche per gravi forme di disabilità intellettiva;
tali linee guida di fatto raggiungono perciò per altra via il risultato che si sarebbe voluto ottenere con la presentazione dell’emendamento, restringendo i diritti riconosciuti alle persone disabili in luogo di combattere l’abusivismo;
tutto ciò premesso l’interrogante chiede di conoscere: se il Ministro abbia espresso delle direttive in materia all’INPS;
quale sia la valutazione del Ministro sulle Linee Guida emanate dall’INPS e se non ritenga di intervenire per assicurare il pieno rispetto dei diritti previsti dalle vigenti leggi in materia di invalidità;
quali siano i risultati ottenuti nel corso del 2010 in materia di revoca delle indennità di accompagnamento.
on. Luciana Pedoto          on.  Gero Grassi