Author: Gero Grassi

Comunicati Stampa / 16.07.2013




MOZIONE CONCERNENTE
INIZIATIVE NORMATIVE
PER LA SOSPENSIONE
DEL FINANZIAMENTO PUBBLICO
AI PARTITI
 
 
La democrazia degli Stati moderni è una democrazia dei partiti, nasce e si sviluppa con loro.
I partiti sono presenti anche nei regimi totalitari - i partiti unici dei regimi non democratici appartengono pur sempre al genus del partito politico - ma oggi è impensabile una democrazia che possa fare a meno dei partiti.
Anche Simone Weil nel suo pamphlet contro i partiti scriveva: «Un partito è, in linea di principio, uno strumento destinato a servire una certa concezione del bene pubblico».
Nella realtà dello Stato contemporaneo i partiti politici svolgono una fondamentale funzione di collegamento fra governati e governanti, aggregando sulla base di una visione comune, le domande emergenti dalla società civile, e, operandone una sintesi, le trasferiscono nell'apparato statale, in modo da consentire scelte collettive semplificate e strutturate.
Più di ottant'anni fa, James Bryce, affermava: «I partiti sono inevitabili. Nessuno ha dimostrato come il governo rappresentativo potrebbe funzionare senza di loro». Essi rappresentano un principio ordinatore e semplificatore, «creano l'ordine dal caos di una moltitudine di elettori», perciò sono indispensabili per il funzionamento della democrazia.
Nonostante le ripetute dichiarazioni di crisi, declino, scomparsa, tramonto o semplicemente loro irrilevanza, i partiti politici mantengono un ruolo altamente significativo in tutte le democrazie occidentali, persino negli Stati Uniti.
Le funzioni che i partiti esplicano (organizzazione del consenso, formazione e selezione dei candidati alle cariche pubbliche, coordinamento delle loro rappresentanze nelle istituzioni politiche eccetera) sono ritenute sistemiche, ovvero necessarie al regolare funzionamento dei sistemi democratici.
Si può quindi affermare che «la buona salute delle democrazie dipende dalla buona salute dei partiti »...
Comunicati Stampa / 15.07.2013


Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Gruppo Pd Camera dei Deputati 
 
Ogni anno, in Italia, almeno 60.000 persone muoiono in conseguenza di arresto cardiaco. 23.000 italiani, ogni anno, muoiono improvvisamente in conseguenza di un trauma inatteso che si verifica negli ambienti di vita e di lavoro e altri 65.000, per gli stessi motivi, riportano gravi invalidità permanenti.
La letteratura scientifica ha dimostrato che, sia in caso di arresto cardiaco improvviso, sia nell'evenienza di un trauma, un intervento di primo soccorso tempestivo e adeguato può contribuire a salvare, almeno, il 30 per cento delle persone colpite.
Se si riferisce il dato all'Italia e lo si esprime in termini assoluti, significa che delle 164 persone che ogni giorno muoiono improvvisamente nel nostro Paese a causa di un arresto cardiaco o di problemi cardiovascolari, almeno 50 potrebbero essere salvate intervenendo in tempo, con soccorsi appropriati.
Per queste ragioni occorre che le tecniche di primo soccorso diventino un bagaglio di conoscenza comune e diffusa.
La proposta di legge,“Introduzione dell'insegnamento del primo soccorso nella scuola secondaria di primo grado e nella scuola secondaria superiore” si propone di rendere obbligatorio l'insegnamento del primo soccorso all'interno della scuola secondaria di primo grado e della scuola secondaria superiore...