RISPETTO FINI MA NOI SIAMO DIVERSI E ALTERNATIVI A BERLUSCONI E AI BERLUSCONES

RISPETTO FINI MA NOI SIAMO DIVERSI E ALTERNATIVI A BERLUSCONI E AI BERLUSCONES

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
Rispetto il Presidente della Camera Gianfranco Fini quando subisce l’idea di sfratto del padrone Berlusconi che intende farlo dimettere da Presidente della Camera all’insegna del ‘qui comando io’.
Condivido quando Fini esalta la funzione del Parlamento e l’autonomia della Camera rispetto al Governo. Lo fa con ritardo e solo ora quando lo scontro con Berlusconi ha superato il legittimo. Secondo me avrebbe dovuto essere maggiormente incisivo da tempo e non avallare comportamenti demagogici e populistici…..

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
Rispetto il Presidente della Camera Gianfranco Fini quando subisce l’idea di sfratto del padrone Berlusconi che intende farlo dimettere da Presidente della Camera all’insegna del ‘qui comando io’.
Condivido quando Fini esalta la funzione del Parlamento e l’autonomia della Camera rispetto al Governo. Lo fa con ritardo e solo ora quando lo scontro con Berlusconi ha superato il legittimo. Secondo me avrebbe dovuto essere maggiormente incisivo da tempo e non avallare comportamenti demagogici e populistici.
Detto questo non condivido affatto l’idea dell’on. Bocchino il quale auspica un Polo con Fini premier e nel quale ci siano quelli che lui chiama i ‘centristi’ del PD.
Il PD è alternativo a Berlusconi e non solo. In questo momento di crisi istituzionale devastante, è il caso che invece di “autonomination” si assista ad un passo indietro di quanti con Berlusconi hanno condiviso esperienze di governo ed elettorali. Ma è anche il caso che si esca da posizioni di terzietà.
Il PD è alternativo ed attende che chi non è con Berlusconi assuma atteggiamenti espliciti di contrarietà al Governo, perchè l’Italia non vuole più questo Governo che antepone le intercettazioni e il legittimo impedimento alla crisi economica e alle reali esigenze dei cittadini. Poi sarà il Presidente della Repubblica che con serenità affiderà l’incarico di formare il nuovo Governo e lì si misurerà la differenza tra quanti si sentono sudditi di Berlusconi e i cittadini liberi. Con questi ultimi il PD è disponibile ad un Governo Istituzionale che ridia ordine all’economia e prestigio alle Istituzioni per riportare l’Italia in Europa.