Riforme del Welfare

Riforme del Welfare

L’Italia necessita riforme strutturali del Welfare

 
 
Gli onorevoli:  Grassi, Pedoto, Turco, Calgaro, Murer, Bucchino, D’Incecco, Miotto, Binetti, Bossa, Mosella, Burtone, Argentin, Sbrollini  hanno sottoposto all’attenzione del Governo un problema di scottante attualità legato all’assistenza della popolazione anziana.
La riflessione inviata al Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali è stata accolta come raccomandazione dal Governo.

I dati confermano che nel nostro Paese il peso dell’assistenza alla popolazione che invecchia ricade quasi del tutto sulla famiglia ed in particolare sulle figlie adulte.
Più che altrove le famiglie italiane sono sole, sono meno aiutate dalle politiche sociali, e quindi, più sovraccariche di responsabilità nei confronti dei propri membri più deboli, e spesso, sono anche maggiormente indotte a fare un passo indietro rispetto a importanti scelte di vita.
 

L’Italia necessita riforme strutturali del Welfare
 
 
Gli onorevoli:  Grassi, Pedoto, Turco, Calgaro, Murer, Bucchino, D’Incecco, Miotto, Binetti, Bossa, Mosella, Burtone, Argentin, Sbrollini  hanno sottoposto all’attenzione del Governo un problema di scottante attualità legato all’assistenza della popolazione anziana.
La riflessione inviata al Ministero del Lavoro, Salute e Politiche Sociali è stata accolta come raccomandazione dal Governo.

I dati confermano che nel nostro Paese il peso dell’assistenza alla popolazione che invecchia ricade quasi del tutto sulla famiglia ed in particolare sulle figlie adulte.
Più che altrove le famiglie italiane sono sole, sono meno aiutate dalle politiche sociali, e quindi, più sovraccariche di responsabilità nei confronti dei propri membri più deboli, e spesso, sono anche maggiormente indotte a fare un passo indietro rispetto a importanti scelte di vita.
E’, del resto, un dato di fatto ampiamente riconosciuto, che siamo uno dei Paesi avanzati con sistema di welfare più obsoleto, meno in grado cioè di proteggere dai rischi e di promuovere scelte virtuose nella popolazione.
Non a caso ci troviamo con occupazione giovanile tra le più basse e una delle peggiori combinazioni nell’area OCSE tra fecondità e partecipazione femminile al mercato del lavoro.
La persistente denatalità dell’ultimo quarto di secolo ci ha fatti diventare uno dei Paesi al mondo con maggior invecchiamento. Siamo però anche meno attrezzati a rispondere alle sfide che tale processo pone, proprio per la fragilità del nostro sistema di welfare e la bassa occupazione di giovani e donne. Ciò significa che le famiglie italiane, già tradizionalmente sole, si trovano con un crescente aumento della domanda di cura e assistenza dei propri membri anziani non autosufficienti. E che la spesa per protezione sociale, già ora molto squilibrata, è destinata a essere ancor più sbilanciata verso pensioni e sanità;
E’ ampiamente riconosciuto che una delle risposte principali all’invecchiamento della popolazione passa attraverso l’aumento dall’occupazione femminile, indispensabile per rendere più sostenibile il sistema delle finanze pubbliche da un lato, e più solido il benessere economico delle famiglie, dall’altro.
Tutto ciò impegna il Governo a mettere in campo quelle riforme strutturali al sistema di welfare, anche attraverso risorse economiche adeguate, affinché i trasferimenti economici dallo Stato alle regioni ed agli Enti locali, possano consentire l’erogazione di beni e servizi al cittadino utente, permettendo così al Paese di continuare a crescere e ai singoli di vivere meglio, rendendo meno complicato fornire risposte che le famiglie tentano, con grande difficoltà, di darsi da sole.
(9/2561-A194. 27 luglio 2009)