Ricordo all’amico Cofferati che il PD è un partito di centrosinistra senza “trattino”

Ricordo all’amico Cofferati che il PD è un partito di centrosinistra senza “trattino”


Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Gruppo Pd Camera dei Deputati
 
Leggo l’on. Sergio Cofferati che da Bruxelles, a proposito del Congresso PD, parla di collocazione del Pd a sinistra e nel Partito socialista europeo.
Ricordo all’amico Cofferati che questo problema è stato ‘risolto’ quando si è fatto il PD che è, dice lo statuto, un partito di centrosinistra senza trattino e che dovrebbe preoccuparsi di esserlo maggiormente nei fatti pensando alla innovazione dello Stato, al rilancio di una economia solidale, all’affermazione del lavoro come esaltazione della persona, alla ridistribuzione della ricchezza, alla smilitarizzazione e all’Europa come luogo di incontro dei popoli e non solo come luogo di esaltazione degli egoismi nazionali…


Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Gruppo Pd Camera dei Deputati
 
Leggo l’on. Sergio Cofferati che da Bruxelles, a proposito del Congresso PD, parla di collocazione del Pd a sinistra e nel Partito socialista europeo.
Ricordo all’amico Cofferati che questo problema è stato ‘risolto’ quando si è fatto il PD che è, dice lo statuto, un partito di centrosinistra senza trattino e che dovrebbe preoccuparsi di esserlo maggiormente nei fatti pensando alla innovazione dello Stato, al rilancio di una economia solidale, all’affermazione del lavoro come esaltazione della persona, alla ridistribuzione della ricchezza, alla smilitarizzazione e all’Europa come luogo di incontro dei popoli e non solo come luogo di esaltazione degli egoismi nazionali.
Se qualcuno vuol fare il partito di sinistra sbaglia perchè queste categorie sono morte con il secolo scorso e dividono il PD, partito che ha bisogno di tutto tranne che di dividersi.
Credo che le candidature a segretario siano legittime perchè le idee camminano sulle gambe degli uomini. Credo anche che il Congresso debba definire un partito che sta dalla parte dei cittadini e che guarda soprattutto agli ultimi, quelli che non hanno voce, a differenza mia e di Cofferati e che soffrono quotidianamente per l’assenza della speranza di un futuro migliore.
Il PD del futuro deve essere partito non ideologico che si fonda su una idea di società nella quale la persona è al centro della politica, della economia, della cultura, dello Stato.
Al congresso non mi interessano i termini di sinistra o di centro distinti e distanti, mi interessa votare una persona che ama il PD e che vuole collaborare, senza ristrette cerchie di amici o di famigli, a dare l’immagine di partito aperto nel quale ognuno si senta a casa. Un partito capace di fare sintesi e che esalti le differenze che restano un valore,  non una deminutio.