Puglia: la campagna elettorale non sia “fiera delle vanità” e fuori dai limiti economici

Puglia: la campagna elettorale non sia “fiera delle vanità” e fuori dai limiti economici

Nota dell’on. Gero Grassi – Parlamentare pugliese PD
 
Si è aperta ufficialmente la campagna elettorale per le regionali del 28 e 29 marzo.
Siamo forse antichi ed obsoleti, ma auspichiamo una campagna elettorale morigerata, basata sui contenuti e sui programmi. Ci dispiacerebbe assistere ad una “fiera delle vanità”, che non interessa di certo i cittadini.
Se il buon giorno si vede dal mattino, possiamo affermare senza timore di smentita, che alcuni candidati hanno puntato sulla “propaganda spudorata” con l’apertura di un gran numero di comitati elettorali e l’affissione di tantissime gigantografie. Ci sono poi le feste corollario che quanto a costi non sono da meno.
In tempi d’austerità il messaggio che la politica deve trasmettere – a mio parere – è tutt’altro, non certo lo spreco e lo sperpero di grandi somme di denaro in propaganda….
 

Nota dell’on. Gero Grassi – Parlamentare pugliese PD
 
Si è aperta ufficialmente la campagna elettorale per le regionali del 28 e 29 marzo.
Siamo forse antichi ed obsoleti, ma auspichiamo una campagna elettorale morigerata, basata sui contenuti e sui programmi. Ci dispiacerebbe assistere ad una “fiera delle vanità”, che non interessa di certo i cittadini.
Se il buon giorno si vede dal mattino, possiamo affermare senza timore di smentita, che alcuni candidati hanno puntato sulla “propaganda spudorata” con l’apertura di un gran numero di comitati elettorali e l’affissione di tantissime gigantografie. Ci sono poi le feste corollario che quanto a costi non sono da meno.
In tempi d’austerità il messaggio che la politica deve trasmettere – a mio parere – è tutt’altro, non certo lo spreco e lo sperpero di grandi somme di denaro in propaganda.
Si parla tanto di questione morale, di etica, si cominci dalle piccole cose.
La campagna elettorale è un momento di serio confronto politico, è l’occasione per far conoscere ai cittadini programmi e progetti per ambire al governo di un territorio.
Immaginare di “ubriacare” i cittadini con spot, manifesti, comitati e feste non è sinonimo di buona politica. Non lo era in passato, non lo è a maggior ragione oggi.      
Nello stesso tempo i cittadini vigilino che i candidati non superino l’importo economico previsto dalla legge.