Proposta una legge per aiutare i disabili e le loro famiglie

Proposta una legge per aiutare i disabili e le loro famiglie

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Gruppo Pd Camera dei Deputati

 
In Italia, la cura e l’assistenza delle persone non autosufficienti sono, da sempre, affidate prevalentemente alle pratiche familiari e tutti sanno che una diminuzione anche piccola nella disponibilità delle famiglie, può causare una forte crescita della domanda di assistenza e di servizi. La rete familiare presenta una crescente fragilità per la difficoltà, da un lato, delle famiglie più giovani di conciliare lavoro e accudimento dei congiunti e, dall’altro, per i problemi di «tenuta fisica» dei nuclei più anziani, a causa della fatica nella cura dei disabili e dei «grandi anziani» e dell’impegno totalizzante che ciò comporta.
L’approvazione della proposta di legge costituirebbe un investimento sul presente e sul futuro, poiché guarda anche a quei circa 14 milioni di italiani che avranno più di 65 anni di età nel 2030, vale a dire quasi il 27% della popolazione, contro l’attuale quasi 17%…

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Gruppo Pd Camera dei Deputati

 
In Italia, la cura e l’assistenza delle persone non autosufficienti sono, da sempre, affidate prevalentemente alle pratiche familiari e tutti sanno che una diminuzione anche piccola nella disponibilità delle famiglie, può causare una forte crescita della domanda di assistenza e di servizi. La rete familiare presenta una crescente fragilità per la difficoltà, da un lato, delle famiglie più giovani di conciliare lavoro e accudimento dei congiunti e, dall’altro, per i problemi di «tenuta fisica» dei nuclei più anziani, a causa della fatica nella cura dei disabili e dei «grandi anziani» e dell’impegno totalizzante che ciò comporta.
L’approvazione della proposta di legge costituirebbe un investimento sul presente e sul futuro, poiché guarda anche a quei circa 14 milioni di italiani che avranno più di 65 anni di età nel 2030, vale a dire quasi il 27% della popolazione, contro l’attuale quasi 17%.
La proposta di legge si pone l’obiettivo di aumentare il numero delle persone non autosufficienti che possono beneficiare delle prestazioni assistenziali, così da pervenire a un universalismo vero; di rafforzare i diritti soggettivi delle persone non autosufficienti, rendendo esigibile il diritto alla prestazione; di ridurre l’impatto finanziario sulle famiglie. In questa prospettiva, il tema delle risorse finanziarie a disposizione diventa dirimente per chiunque si accinga alla predisposizione di un efficace e non propagandistico intervento legislativo che si proponga di rendere davvero praticabili tutele e sostegni.
È del tutto evidente che le risorse messe a disposizione dal Fondo devono necessariamente combinarsi con le risorse che già esistono e che vanno tuttavia consistentemente aumentate per arrivare a una vera risposta universalistica. Da questo punto di vista, è necessario un incremento delle risorse stanziate nell’ambito dello stesso Fondo a sostegno del costo di cura continuativo in età anziana, oltre che, naturalmente, un adeguamento delle risorse locali.
La proposta di legge ha tutte le caratteristiche per dare risposte adeguate a questa sfida.
Le associazioni dei disabili, i sindacati, le regioni, le associazioni delle famiglie, hanno tutti sollecitato il Parlamento ad approvare una legge in materia.
Si tratta, ora, di produrre un formidabile investimento politico in questa legislatura, perché il sostegno alle persone non autosufficienti chiama in causa cultura, sensibilità, saperi e diritti, aggiornamenti di politiche nella cornice rinnovata di un welfare basato sui cicli di vita e chiama, altresì, in causa le aspettative di tante centinaia di migliaia di persone che non possono essere deluse da una politica che rimane priva di futuro se non è in grado di occuparsi del quotidiano, spesso difficile, di ciascun individuo.