Proposta di legge dell’on. Gero Grassi: “Istituzione di una zona franca nell’area portuale…

Proposta di legge dell’on. Gero Grassi: “Istituzione di una zona franca nell’area portuale…


Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Gruppo Pd Camera dei Deputati
 
La proposta di legge ha l’obiettivo di istituire una zona franca nell’area portuale e retroportuale di Taranto, anche alla luce degli eventi drammatici del caso ILVA e delle implicazioni economiche, produttive, sociali, occupazionali da esso derivanti.
Le zone franche costituiscono uno strumento di fondamentale importanza per il rilancio economico di un punto produttivo strategico, anche per l’effetto trainante che esse determinano su vari settori. Le principali caratteristiche delle zone franche, localizzate in tutti i continenti, sono solitamente raggruppate in tre categorie.
Nella prima categoria rientrano quegli istituti volti a favorire i consumi. Si cerca di migliorare le condizioni di vita e di incentivare i flussi turistici. 
Nella seconda categoria rientrano quegli istituti che mirano a incrementare lo sviluppo dei traffici e del commercio internazionale.
Nella terza categoria rientrano quegli istituti che mirano a favorire l’insediamento e la permeante localizzazione delle imprese in determinate zone: è questo un modo di incentivare lo sviluppo economico e commerciale.
Il porto di Taranto, secondo porto nazionale per il volume di traffici movimentati, ha l’urgente necessità dell’istituzione di una zona franca, al fine di non compromettere la sua capacità di reggere la concorrenza della portualità mediterranea e nord-europea nonché di contribuire a garantire la crescita dell’economia regionale e nazionale.
L’istituzione della zona franca nell’area portuale e retroportuale di Taranto si rende necessaria anche per dare impulso e nuova linfa alle attività presenti.
La provincia di Taranto ha subìto un preoccupante processo di deindustrializzazione che sta creando disoccupazione e sta spingendo i giovani a valutare occasioni di impiego fuori dalla Puglia.
I requisiti di flessibilità d’uso che caratterizzano questo istituto giuridico ne fanno un mezzo idoneo per affrontare e per risolvere situazioni di crisi endemiche.
Com’è noto con la locuzione «zona franca» sono indicati alcuni istituti di diritto doganale, caratterizzati dall’applicazione a un determinato ambito territoriale di un particolare regime di esenzione doganale, genericamente configurato come finzione giuridica di estraneità della porzione territoriale costituita in zona franca rispetto al territorio doganale dello Stato.
La possibilità delle merci, di provenienza intercomunitaria, di transitare in una zona franca da diritti doganali o di confine verso aree di mercato extracomunitarie non è misconosciuta a livello europeo. L’esistenza di numerose zone franche nel territorio dell’Unione europea è giustificata dall’interesse obiettivo di tutta la Comunità alla costituzione di tali territori in regime di esenzione fiscale, considerato, tra l’altro, il fatto che il gettito fiscale complessivo dello Stato in cui è istituita una zona franca non diminuisce, avvantaggiandosi quest’ultimo delle entrate derivanti dalle nuove realtà produttive che nel frattempo sono state create.