Per far ripartire il Paese non servono alleanze ma sviluppo e lavoro

Per far ripartire il Paese non servono alleanze ma sviluppo e lavoro

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati


Il PD sta facendo i passi necessari per comprendere fino in fondo i segnali di disagio che la società civile sta lanciando.
Non basta un’analisi politica per risolvere la crisi in cui l’Italia è piombata. Non basta immaginare scenari e coalizioni più ampie per uscire dalla palude in cui si è finiti.
E’ necessario interagire col territorio e con chi il territorio lo vive e lo conosce bene. E’ necessario teorizzare meno e lavorare di più.
I cittadini hanno bisogno di essere ascoltati, di esser coinvolti e di ritrovare la fiducia nella politica del fare.
Non è più tempo di teoremi, né di favole. Bisogna trovare soluzioni concrete per far ripartire l’economia del Paese.

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati


Il PD sta facendo i passi necessari per comprendere fino in fondo i segnali di disagio che la società civile sta lanciando.
Non basta un’analisi politica per risolvere la crisi in cui l’Italia è piombata. Non basta immaginare scenari e coalizioni più ampie per uscire dalla palude in cui si è finiti.
E’ necessario interagire col territorio e con chi il territorio lo vive e lo conosce bene. E’ necessario teorizzare meno e lavorare di più.
I cittadini hanno bisogno di essere ascoltati, di esser coinvolti e di ritrovare la fiducia nella politica del fare.
Non è più tempo di teoremi, né di favole. Bisogna trovare soluzioni concrete per far ripartire l’economia del Paese.
Le proteste del mondo della scuola organizzate in tutt’Italia, per i drastici tagli della Riforma Gelmini, lanciano un messaggio chiaro. Si è scelto di dare al Paese meno istruzione e più precariato.
I moltissimi operai che ogni giorno vengono messi in cassa integrazione, levano un grido di disperazione, che se non ascoltato, a lungo andare potrà degenerare.
La piaga della disoccupazione si allarga sempre più e porta migliaia di giovani a gravare sulle famiglie,  ormai sull’orlo del collasso.
Non vivono meglio i pensionati, troppo spesso costretti a mille rinunce, per far fronte a spese e tasse che non tengono conto dell’esiguità delle proprie risorse.
In una fase politica confusa ed incerta in cui tutti giocano a studiare alleanze per rendere più forte il proprio feudo, il PD deve remare controcorrente, abbassare il ponte levatoio ed abbattere gli steccati. Il politichese non interessa a nessuno, serve chiarezza, pensiero ma anche azione. Soltanto così si riconquisterà la fiducia della gente.
Il berlusconismo ha mostrato tutti i suoi limiti e le sue incongruità. I cittadini sono stufi di attendere il miracolo italiano che non arriverà mai, se si proseguirà sulla strada intrapresa.
Gli italiani guardano lo stato di salute dell’economia degli altri paesi europei e fanno il confronto. La ricetta adottata dal Governo Berlusconi non è quella giusta, sta generando povertà sociale, culturale ed economica.
Per far ripartire il Pese non servono alleanze miracolose come immagina qualcuno.   Serve sviluppo, lavoro, istruzione, ricerca, investimenti e lungimiranza.