Moro: Grassi, per pm Armati impedita indagine su Bar Via Fani Interessanti affermazioni su caso …

Moro: Grassi, per pm Armati impedita indagine su Bar Via Fani Interessanti affermazioni su caso …

 (ANSA) – ROMA, 28 SET "E’ stata molto interessante l’audizione svolta oggi con l’ex procuratore Giancarlo Armati che nel 1977 indago’ su un traffico d’armi avviato dopo una perquisizione a casa del trafficante Luigi Guardigli, che si camuffava gestendo un circolo Arci. La vicenda e’ gia’ stata ampiamente scandagliata dalla Relazione dello scorso dicembre della Commissione nella quale abbiamo aperto per la prima volta il caso del Bar Olivetti che si trovava in via Fani di fronte al luogo dell’agguato, da sempre considerato chiuso mentre era a tutti gli effetti attivo. Armati ha detto che non gli fu consentito di approfondire gli accertamenti e che tutto fu chiuso rapidamente: lui stesso non apprese del coinvolgimento del proprietario del bar, Tullio Olivetti, che rimase estraneo alle indagini. ‘Se avessi saputo che era ‘coperto’, cioe’ protetto’, ha detto Armati, ‘avrei insistito e sarei andato fino in fondo’". E’ quanto riferisce Gero GRASSI, componente Democratico della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla strage di via Fani e sull’assassinio di Aldo Moro. "Armati ha inoltre detto che alla luce di quanto emerso successivamente e’ chiaro che il bar Olivetti fu utilizzato come base: ‘non si credera’ certo alla storiella dei killer saltati fuori dal cespuglio!’ ha chiosato. La sua testimonianza dovra’ essere ora incrociata con quelle del colonnello Cornacchia, che indago’ Guardigli, e dell’allora Giudice istruttore Ettore Torri che decise la chiusura delle indagini: entrambi saranno presto sentiti dalla Commissione. Nella seconda parte dell’audizione, l’ex Pm ha riferito, a proposito della scomparsa dei due giornalisti Toni e De Palo, affermazioni molto ‘pesanti’ e cioe’ che l’allora ambasciatore in Libano, Stefano D’Andrea, gli disse che era stato George Habbash a farli uccidere perche’ stavano indagando sui traffici d’armi tra Br e Olp e che Stefano Giovannone, capo centro del Sismi a Beirut, uomo molto vicino a Moro, sapeva tutto. Armati voleva incriminare Habbash ma gli fu impedito", conclude.