L’acqua è un dono del cielo per tutti. Bene fa la Puglia a difendere il suo acquedotto

L’acqua è un dono del cielo per tutti. Bene fa la Puglia a difendere il suo acquedotto

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Comissione Affari Sociali Camera dei Deputati
 
 
L’Acquedotto Pugliese gestisce una rete di oltre 20.000 km di tubazioni. E’ costituito da 99 gallerie, 91 ponti canali e molto altro ancora. Rifornisce di ottima acqua milioni di persone. Questi numeri fanno dell’Acquedotto Pugliese una delle più grandi opere di ingegneria idraulica al mondo.
E’ chiaro che questi numeri implicano anche grandi problemi legati a possibili perdite e disfunzioni, sulle quali bisogna vigilare ed agire con tempestività….

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Comissione Affari Sociali Camera dei Deputati
 
 
L’Acquedotto Pugliese gestisce una rete di oltre 20.000 km di tubazioni. E’ costituito da 99 gallerie, 91 ponti canali e molto altro ancora. Rifornisce di ottima acqua milioni di persone. Questi numeri fanno dell’Acquedotto Pugliese una delle più grandi opere di ingegneria idraulica al mondo.
E’ chiaro che questi numeri implicano anche grandi problemi legati a possibili perdite e disfunzioni, sulle quali bisogna vigilare ed agire con tempestività.
Affermare che una gestione privata possa, in qualche modo, porre rimedio a rotture e disfunzioni è utopia pura.
Bene fa l’Assessore regionale alle Opere Pubbliche e alla Protezione Civile Fabiano Amati, a ribadire che l’Acquedotto Pugliese è, e deve restare pubblico. Le obiezioni sollevate dall’ex Ministro Linda Lanzillotta mirano soltanto alla privatizzazione dell’acqua.
Se si agisse con maggiore ragionevolezza, non bisognerebbe neppure ricorrere ad un quesito referendario per comprendere, e far comprendere, che l’acqua è un bene primario, che deve restare patrimonio di tutti. Non si può pensare di depredare la natura, per fare business. L’acqua è un dono del cielo per tutti. 
L’assessore Amati, da subito, ha mostrato grande attenzione per l’Acquedotto Pugliese, lavorando per la riduzione degli sprechi idrici, dovuti alle perdite ed alle rotture delle condutture. Affermare il contrario, per avvallare la propensione alla privatizzazione, significa non andare al cuore del problema, ma assumere una posizione che avvantaggia gli imprenditori interessati e non i cittadini.
L’acqua, il sole, la terra, sono doni del cielo per tutti gli uomini. Devono essere trattati con attenzione e rispetto. Non possono diventare fonte di sfruttamento da parte di pochi a svantaggio di molti. E’ fin troppo banale. Pare davvero superfluo continuare ad affermare che l’acqua e la sua gestione devono restare pubbliche.