La Sanità Italiana batte quella degli Stati Uniti, ma vogliono farci credere il contrario

La Sanità Italiana batte quella degli Stati Uniti, ma vogliono farci credere il contrario

Nota dell’On. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
  
Il desiderio recondito del Governo di Centrodestra di aprire le porte al business di polizze ed assicurazioni, sta insinuando nella mente degli italiani l’idea che privatizzare, almeno in parte, la sanità potrebbe avere il suo lato positivo.
Se così fosse, l’America dovrebbe avere la migliore sanità al mondo. Sappiamo che non è così e finalmente abbiamo i dati che lo confermano.
Gli Stati Uniti si classificano fanalino di coda quanto ad aspettativa di vita degli abitanti, rispetto a 12 Paesi occidentali. Tra questi c’è anche l’Italia…..
 
 

Nota dell’On. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
  
Il desiderio recondito del Governo di Centrodestra di aprire le porte al business di polizze ed assicurazioni, sta insinuando nella mente degli italiani l’idea che privatizzare, almeno in parte, la sanità potrebbe avere il suo lato positivo.
Se così fosse, l’America dovrebbe avere la migliore sanità al mondo. Sappiamo che non è così e finalmente abbiamo i dati che lo confermano.
Gli Stati Uniti si classificano fanalino di coda quanto ad aspettativa di vita degli abitanti, rispetto a 12 Paesi occidentali. Tra questi c’è anche l’Italia.
La colpa non sarebbe imputabile all’alimentazione statunitense, da sempre sconsigliata, troppo ricca di grassi. Né sarebbe da identificare in altri fattori come: fumo, alcolismo, incidenti stradali.
Secondo una ricerca della Columbia University pubblicata su “Health Affaire”, infatti, il problema starebbe nel Sistema Sanitario Americano, costoso, frammentato e niente affatto razionale.
Sono stati monitorati fattori di rischio comportamentali, spesa sanitaria e tassi di sopravvivenza per uomini e donne tra i 45 e i 65 anni in: Usa, Australia, Austria, Belgio, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Olanda, Svezia, Svizzera e GB.
Gli Stati Uniti sono in coda alla classifica, nonostante la spesa sanitaria pro-capite sia aumenta a un ritmo più che doppio rispetto a quanto accaduto nei Paesi più longevi.
Secondo i ricercatori, la motivazione sta nel sistema sanitario americano “fuori controllo”.
Nel mirino il ruolo dei pagamenti per le prestazioni. Se si verifica la perdita del lavoro o una malattia importante o semplicemente la pensione non è sufficiente a coprire tutte le spese necessarie, il risultato è presto detto: carenza di assistenza di base, specialistica ed altro ancora.
Gli Usa sono decisamente in coda rispetto agli altri Paesi per aspettativa di vita, mentre quanto a costi sanitari detengono un record.
Va detto che il Sistema Sanitario Americano è altamente specializzato, ma anche molto frammentato e soprattutto accessibile a pochi.
In Italia troppo spesso ci lamentiamo per le liste d’attesa e la necessità di percorre qualche chilometro per raggiungere la struttura ospedaliera adeguata a rispondere alla nostra richiesta di salute. Ma, è ben poca cosa rispetto a quanto sta accadendo nei Paesi là dove la Sanità è stata privatizzata.
In Italia, oggi, a nessuno sono negate le cure. Con la privatizzazione avremmo necessariamente una sanità di serie A, una di serie B ed una di serie C.
Per usare un parallelismo ironico, prendiamo in prestito una frase di Francesco De Gregori, che così descrivere la tragedia del Titanic: “la prima classe costa mille lire, la seconda cento, la terza paura e spavento.”
Il Centrosinistra non vuole questo per i cittadini italiani. Non vuole alimentare le già fin troppo evidenti differenze, a seconda delle possibilità economiche.
La dignità è pari per ogni uomo. La salute deve essere salvaguardata in maniera eguale per ogni uomo. L’accesso alle cure deve essere consentito a tutti, con i medesimi criteri e servizi.
Ci batteremo sempre per sbarrare le porte alla sanità privata, che non può certamente migliorare il Sistema Sanitario Italiano. Può, al contrario, farci diventare fanalino di coda quanto a longevità, per le stesse motivazioni che stanno penalizzando oggi gli Stati Uniti d’America .