LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO – Due sale operatorie e guerra di campanile

LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO – Due sale operatorie e guerra di campanile

TERLIZZI – VENDOLA AL «SARCONE» TRA POLEMICHE. UN VOLANTINO RIPETE LE SUE PAROLE: «A TERLIZZI SI TORNERA A NASCERE»
 
Il sindaco: va corretta la rotta, illogico aver perso il punto nascita
 
Rosaria Malcangi
 
• TERLIZZI. «Mi auguro che possano essere un piccolo gioiello per la città di Terlizzi»: con
queste parole Nichi Vendola ha inaugurato due nuove sale operatorie nell’ospedale «Sarcone». Costate 2 milioni di euro sono attive dal 20 dicembre scorso. Trentacinque gli interventi finora effettuati, quattro dei quali rientranti tra quelli che la letteratura medica definisce «importanti». Pantaleo Marrone, dirigente sanitario del nosocomio dice: «Era ora che entrassero in funzione, pur in carenza del personale infermieristico. Esiste una domanda di salute sul territorio a cui bisognava rispondere». Ma l’inaugurazione delle sale porta con sé la polemica sul «punto nascita» (unità operative di ostetricia, ginecologia, pediatria e neonatologia) che dalla scorsa estate ha visto contrapposti il sindaco di Terlizzi Vincenzo Dl Tria e il dirigente dell’ospedale «Umberto I di Corato, Sabino Brudaglio. Secondo Di Tria mantenere l’unità complessa di chirurgia a Terlizzi e il reparto
di ginecologia a Corato è illogico, dati gli investimenti fatti, e soprattutto pericoloso per le partorienti. «Con tali premesse,
aveva sentenziato il primo cittadino, anche un semplice parto può diventare fatale. Il trasporto per chilometri di una partoriente con emorragia o altre complicanze può causare la morte della donna e del feto».
Criminale spaventare la popolazione con il terrorismo sanitario – era stata la replica dei vertici di Corato.
La proposta avanzata da Di Tria inizialmente era stata quella di permettere la piena vocazione chirurgica dell’ospedale terlizzese, “restituendo” a Corato la pneumologia, in cambio della ginecologia.
 
Sull’argomento è stato organizzato anche un consiglio comunale monotematico a cui ha partecipato lo stesso assessore regionale alla sanità Tommaso Fiore. La tesi del sindaco Di Tria era che il nuovo piano di assetto della assistenza ospedaliera dovesse risarcire il «Sarcone» di uno «scippo» subito otto anni fa, quando fu chiuso il reparto ch meglio funzionava. Ma Fiore aveva replicato: «A Corato i1 reparto di ostetricia e ginecologia funziona. Non si può cancellare un errore fatto otto anni
fa, commettendone uno nuovo». Solo qualche giorno fa il sindaco era tornato sull’argomento, manifestando l’auspicio di «correggere la rotta». E questa mattina, sollecitato a esprimersi in merito,il sindaco ha detto: «Vendola tiene molto a cuore la sanità della Regione, ma è vero che non sempre ha contezza di quel che capita in città». Ha poi aggiunto: «Tuttavia
non è questo il momento in cui protestare». I1 riferimento era alla manifestazione organizzata soprattutto da alcuni ragazzi ritenuti  vicini al Pdl, che fuori dal «Sarcone», hanno protestato ricordando che la promessa fatta da Nichi Vendola alla vigilia del suo primo mandato era: «A Terlizzi si tornerà a nascere». Tuttavia, nonostante abbia scelto di indossare una cravatta rosa confetto per l’occasione, Vendola ha lasciato poche speranze sul ritorno della ginecologia. Ma sorprendentemente sul «punto nascita» ha detto a un giornalista: “Non può essere la risposta dell’esigenza di un primario, ma dev’essere la risposta di assistenza alle partorienti. Un ospedale non adeguatamente allestito rischia di mettere a repentaglio la vita dei nascituri e delle partorienti”.
Difficile al momento capire se sia un “assist” alle battaglie del sindaco o solo una ripetizione di frasi già dette.