Italia – Europa: questa volta sono le spiagge il pomo della discordia

Italia – Europa: questa volta sono le spiagge il pomo della discordia


Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
 
Il Governo italiano non perde occasione per farsi criticare dall’Unione europea, a causa di scelte che sembrano contravvenire alle regole dell’Unione.
Siamo a ridosso della bella stagione. Questa volta sono le spiagge il pomo della discordia.
Il decreto sullo sviluppo, presentato ieri dal Ministro Tremonti, interessa anche  il problema delle concessioni demaniali balneari e ci mette un punto lungo quasi un secolo, visto che si parla di concessioni per 90 anni…..

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
 
Il Governo italiano non perde occasione per farsi criticare dall’Unione europea, a causa di scelte che sembrano contravvenire alle regole dell’Unione.
Siamo a ridosso della bella stagione. Questa volta sono le spiagge il pomo della discordia.
Il decreto sullo sviluppo, presentato ieri dal Ministro Tremonti, interessa anche  il problema delle concessioni demaniali balneari e ci mette un punto lungo quasi un secolo, visto che si parla di concessioni per 90 anni.
Se di ciò si tratta, “la Commissione europea sarebbe molto sorpresa, perché il provvedimento non sarebbe conforme con le regole del mercato unico europeo” ha dichiarato Chantal Hughes, portavoce del commissario al Mercato interno Michel Barnier, riferendo che Bruxelles ha chiesto alle autorità italiane chiarimenti sul decreto presentato da Tremonti.
L’Unione europea chiede di capire se al termine della concessione non ci sia il diritto quasi automatico per il concessionario ad ottenere il rinnovo, sottolineando che ciò è in contrasto con le regole della concorrenza leale e del mercato unico.
Il Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, afferma: “Abbiamo fatto una norma di tutela del nostro territorio per evitare che vengano a occupare le nostre spiagge imprese straniere, laddove abbiamo una tradizione e una presenza storica di operatori italiani”.
Ancora una volta non si comprende se questo Governo si sente parte dell’Europa oppure no.
Va sottolineato comunque lo scetticismo dilagante in merito ad un provvedimento che non risolve il problema delle spiagge, né attua percorsi innovativi di sviluppo turistico del settore. La scelta appare conservatrice e per nulla risolutiva.
La bella stagione è alle porte, serviva dare l’input per partire, poi dove si arriva e come si arriva non è importante. E’ questa la politica a cui ci ha abituati l’attuale Centrodestra, quella dell’armiamoci e partite.