Intervento dell’on. Gero Grassi alla Camera sull’incidente ferroviario in Puglia – 13 luglio 2016

Intervento dell’on. Gero Grassi alla Camera sull’incidente ferroviario in Puglia – 13 luglio 2016

In ricordo delle vittime del grave incidente ferroviario avvenuto in Puglia

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Gero Grassi. Ne ha facoltà.

GERO GRASSI. Presidente, signori Ministri, è difficile intervenire quando sai che amici tuoi giacciono al Policlinico di Bari senza vita. È difficile parlare quando sai che universitari amici dei tuoi figli non riescono a essere ricomposti nella loro unità fisica in una gelida bara. Noi che viviamo nei comuni interessati dalla ferrovia Bari-Nord siamo tutti figli di quella ferrovia. Siamo andati a scuola, siamo andati all’università, siamo andati a lavoro, grazie a quella ferrovia, inaugurata il 30 settembre del 1965 dal Ministro dei trasporti Angelo Raffaele Jervolino e dal Presidente del Consiglio Aldo Moro. Quella ferrovia è un tutt’uno con le comunità di Barletta, Andria, Corato, Ruvo, Terlizzi, Bitonto, Bari. La raffigurazione che molti media hanno fatto ieri e oggi di quella ferrovia è sbagliata, perché quella ferrovia è un modello di efficienza, di innovazione. Non è vero che ci sono dei ritardi, perché la regione Puglia ha fatto tutto quello che avrebbe dovuto fare.
C’è un tratto, 37 chilometri, Ruvo-Bari, a doppio binario; c’è un altro tratto i cui lavori sono già iniziati, 33 chilometri, Ruvo-Barletta, interessato al raddoppio del binario e ovviamente alla messa in sicurezza con i sistemi moderni.
Non spetta a me attribuire responsabilità, io so soltanto che giovedì scorso ho ascoltato, perché entrambi eravamo a Polignano a Mare a presentare i libri nel festival «Il libro possibile», il Ministro Delrio, il quale è stato di un rigore morale e ha dimostrato, direi giustamente, una grande attenzione nei confronti di quello che in Puglia si è verificato sulle ferrovie Sud-Est. È stato bravissimo ed applauditissimo, dicendo una cosa: chi sbaglia paga e le Ferrovie non servono per dare da mangiare a chi le gestisce, ma servono per trasportare i pendolari, i cittadini, gli studenti, gli universitari.
Se quella impostazione del Ministro Delrio, ascoltata da me giovedì scorso, quindi prima della tragedia, senza nessun evidente motivo di sciacallaggio, è vera, bene, signor Ministro, allora il problema qual è ? È che serve maggiore attenzione, serve maggiore denaro alle ferrovie regionali in concessione, ma serve anche il potere sostitutivo da parte del Ministero nei confronti di quelle ferrovie che non mettono in pratica e che non spendono i soldi destinati all’ammodernamento. Il potere sostitutivo quando viene esercitato in Pag. 47termini di sussidiarietà, non è una violazione dell’autonomia, è un aiuto a chi non fa il proprio dovere.
Io credo di non dovere scendere nemmeno nella risposta a chi sui profili, sui social network, attraverso le televisioni, ha parlato di 27 terroni in meno; «no» sono 27 persone in meno e per noi le persone sono tutte uguali. Non rispondo nemmeno a chi volgarmente ha scritto «l’incidente non è avvenuto in Italia, ma a Bari»; noi siamo italiani, poi siamo pugliesi, nel caso di specie io poi, infine, sono anche di Terlizzi. Questo è sciacallaggio ! Un popolo rispetta una grande sciagura umana. Vada il cordoglio mio e di tutto il gruppo del Partito Democratico alle persone che soffrono e soffriranno per questa tragedia, i cui segni rimarranno indelebili a vita, vada un segnale di pietas umana. Un popolo si unisce accanto a chi soffre, non si divide per esaltare il proprio individualismo.