INTERROGAZIONE IN COMMISSIONE VIGILANZA RAI SU CROZZA

INTERROGAZIONE IN COMMISSIONE VIGILANZA RAI SU CROZZA


Interrogazione in Vigilanza, chiarire rapporti con comico (ANSA) – ROMA, 11 MAR – “Con la partecipazione fissa di Maurizio Crozza il martedi’ a Ballaro’, il servizio pubblico rischia di lanciare un assist a una tv concorrente: il pezzo del comico in apertura della trasmissione di Rai3 rischia di configurarsi come una promozione al suo programma del venerdi’ su La7. E’ opportuno che la Rai chiarisca i rapporti e le trattative passate con il grande comico”. E’ quanto chiede il deputato del Partito democratico e componente della commissione di Vigilanza Rai, Gero Grassi, annunciando la presentazione di una interrogazione al presidente della commissione di Vigilanza, Roberto Fico. “Lo scorso autunno – spiega Grassi – la Rai e’ arrivata a un passo dall’ingaggiare Crozza per un suo show in prima serata di Raiuno per due anni. Secondo le voci di stampa, la Rai era disposta a investire fino a 25 milioni di euro sul progetto. Poi la trattativa e’ saltata e il comico ha firmato un’esclusiva per tre anni con La7. Fuori dall’esclusiva ci sono alcune partecipazioni a trasmissioni Rai, i cui frutti pero’ rischia di incassarli proprio l’emittente privata di Urbano Cairo: i dieci minuti in apertura di Ballaro’ su Rai3 e la partecipazione alla finalissima di Sanremo, la serata che viene premiata sempre dagli ascolti per l’attesa del vincitore”. “Viene subito da pensare – aggiunge Grassi – che La7 sia ben contenta di concedere queste deroghe all’esclusiva con Crozza: i 12 milioni di telespettatori di Sanremo del 22 febbraio hanno di fatto lanciato la nuova trasmissione ‘Crozza nel paese delle meraviglie’, iniziata venerdi’ scorso. I promo su La7 sono partiti proprio in coincidenza con Sanremo. La partecipazione del martedi’ a Ballaro’, invece, garantisce uno spot settimanale per La7 direttamente dalla sua principale rete concorrente, Rai3. Alla luce di questa situazione, che lascia pensare ad una gestione dell’intera vicenda quanto meno poco conveniente per la Rai, e’ opportuno chiarire se la dirigenza del servizio pubblico non abbia causato un danno all’azienda. I maggiori profitti della grande visibilita’ del comico, infatti, rischia di incassarli il concorrente privato”.