Intenzioni di voto dell’Italia che produce. Il Sud è pronto a recarsi alle urne.

Intenzioni di voto dell’Italia che produce. Il Sud è pronto a recarsi alle urne.

On. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
 
Se domani si andasse a votare come risponderebbe il popolo del PD nel Sud Italia?
Sono molteplici le risposte che potremmo dare a questo interrogativo, con una variante determinata da diversi fattori. E’ chiaro che esperienze di vita diverse, porterebbero a scelte ed atteggiamenti diversi tra loro. Ci sono tuttavia alcuni dati, che possono aiutarci ad avere un quadro più o meno definito della situazione, forniti da un sondaggio realizzato dalla Kresearch.
Il sondaggio è fatto su un campione di popolazione maggiorenne, appartenente alle seguenti categorie professionali: artigiani, commercianti, agricoltori e liberi professionisti…..

On. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
 
Se domani si andasse a votare come risponderebbe il popolo del PD nel Sud Italia?
Sono molteplici le risposte che potremmo dare a questo interrogativo, con una variante determinata da diversi fattori. E’ chiaro che esperienze di vita diverse, porterebbero a scelte ed atteggiamenti diversi tra loro. Ci sono tuttavia alcuni dati, che possono aiutarci ad avere un quadro più o meno definito della situazione, forniti da un sondaggio realizzato dalla Kresearch.
Il sondaggio è fatto su un campione di popolazione maggiorenne, appartenente alle seguenti categorie professionali: artigiani, commercianti, agricoltori e liberi professionisti.
Il sondaggio è stato realizzato tra l’8 ed il 19 novembre, quando certamente vigeva un clima più sereno rispetto a quello che si respira oggi.
Al quesito in merito alla partecipazione al voto, il 74% ha risposto di sì, il 26% no.
Ciò dimostra che il popolo italiano è dotato di grande responsabilità e nonostante la sfiducia più volte manifestata nei confronti della politica, è pronto a recarsi alle urne per voltare pagina e dare un’impronta nuova al Paese.
Entriamo nel merito e vediamo come hanno risposto, singolarmente, le varie categorie alla domanda: “in questo momento lei come voterebbe?” .
I dati a cui facciamo riferimento sono riferiti al Sud.
I Liberi Professionisti si sono così espressi: PDL 31%, FLI 12,8%, Lega Nord 0, La Destra 3,3%, UDC 13,2%, PD 16,8%, It Valori 5,8, SEL 7,9%.
Gli artigiani: PDL 38,5%, FLI 10%, Lega Nord 0, La Destra 3,5%, UDC 10%, PD 14,9%, It Valori 4,8%, SEL 5,8%.
I Commercianti: PDL 46,8%, FLI 12,2% Lega Nord 0, La Destra 4,3%, UDC 12,2%, PD 12,2%, It Valori 3,9%, SEL 4,1%.
Gli agricoltori: PDL 37,9%, FLI 9,4% Lega Nord 0, La Destra 5,1%, UDC 10,4%, PD 16,1%It. Valori 4,5%, SEL 6,8%.
Un dato balza subito agli occhi, non un cittadino del Sud voterebbe Lega Nord. Comprensibile e immaginabile, vista la politica campanilistica, per usare un eufemismo, attuata dalla Lega Nord.
Per quel che riguarda il PDL si attesta come primo partito, anche se il consenso scema rispetto al passato, per la nascita di Futuro e Libertà che si attesta tra il 10 ed il 12%. Anche l’UDC si attesta tra il 10 ed il 12%. Il PD si aggira intorno al 15%, mentre l’Italia dei Valori varia tra il 4 ed il 5%. Raggiunge un risultato di tutto rispetto, data la giovane età, SEL che in taluni casi si attesta intorno all’8%.
I numeri da soli non dicono molto, ma danno l’idea di come i Partiti sono percepiti al Sud, in termini di partecipazione.
Il dato confortante sta proprio nel fatto che il popolo del Sud non vive passivamente la politica, al contrario, vuole partecipare, vuole contribuire alla crescita economica, sociale e culturale  territoriale e nazionale.
Chi ha dichiarato di votare PD ha spiegato le motivazioni di tale scelta. Le verbalizzazioni ricorrenti fanno riferimento all’ideologia, all’etica, alla serietà e responsabilità, alla fiducia, al fatto che oggi in Italia il PD rappresenta la migliore alternativa.
Si è fatto poi un percorso inverso, per comprendere quali potrebbero essere le condizioni che poterebbero a scegliere il PD.
I cittadini coinvolti nel sondaggio hanno così risposto: sostegno ai momenti di crisi, cassa integrazione anche per noi, corsi di formazione, meno tasse, favorire l’accesso al credito, aiuto nelle trattative con la grande distribuzione, detassazione del primo dipendente, agevolazioni per acquisto del primo ufficio.
Molto interessanti le risposte riportate nell’ultimo quesito. Da esse si evince che i cittadini al Partito dal quale vogliono essere rappresentati, chiedono garanzie per il futuro, un sostegno per superare la crisi, anche attraverso la facilitazione dell’accesso al credito. Chiedono meno tasse e più istruzione. Chiedono un futuro più sereno per i propri figli, nati in un periodo storico che sarà ricordato come quello del precariato e dell’incertezza.
Il PD ha intercettato il dolore delle famiglie, che non si sentono rappresentate dall’attuale Governo e lo ha fatto proprio.  
Il PD lavorerà per perseguire più giustizia sociale, più lavoro e più istruzione per tutti. Come ha ribadito il segretario Bersani, chi ha di più, deve dare di più. Invece oggi in Italia si verifica esattamente il contrario, a danno di lavoratori dipendenti, precari e pensionati.
E’ ora di voltare pagina.