In Sanità vanno rivisti i criteri di distribuzione delle risorse

In Sanità vanno rivisti i criteri di distribuzione delle risorse

di Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera Deputati
 
 Lodevolissima l’iniziativa odierna del Presidente della Regione Puglia Nichy Vendola di chiamare tutti i Parlamentari ed i Consiglieri Regionali del Centrosinistra a discutere di sanità.
Condividere le difficoltà ed i progetti è opera meritoria. Da il segnale di un Governo regionale che si allarga e mette in atto un’azione di Governo plurima e partecipata.
Nel merito del problema credo che tutta la Puglia debba rispondere civilmente ad un’azione di Governo, quella di Tremonti, Berlusconi e Bossi che è persecutoria e sfacciatamente dannosa dell’autonomia e dei sacrifici che i pugliesi stanno mettendo in atto per coniugare efficienza, qualità e bilancio nel campo della sanità…..
 

di Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera Deputati
 
 Lodevolissima l’iniziativa odierna del Presidente della Regione Puglia Nichy Vendola di chiamare tutti i Parlamentari ed i Consiglieri Regionali del Centrosinistra a discutere di sanità.
Condividere le difficoltà ed i progetti è opera meritoria. Da il segnale di un Governo regionale che si allarga e mette in atto un’azione di Governo plurima e partecipata.
Nel merito del problema credo che tutta la Puglia debba rispondere civilmente ad un’azione di Governo, quella di Tremonti, Berlusconi e Bossi che è persecutoria e sfacciatamente dannosa dell’autonomia e dei sacrifici che i pugliesi stanno mettendo in atto per coniugare efficienza, qualità e bilancio nel campo della sanità.
Aggiungo una considerazione sulla quale credo sia arrivato il momento di gridare la verità.
Va rivisto il metodo di divisione del Fondo Sanitario Nazionale. So bene che questo è un campo minato perché, al di là delle appartenenze politiche, scattano solidarietà regionali già più volte evidenziatesi nella Conferenza Stato-Regioni.
Bene, se vogliamo costruire l’Italia solidale di cui tutti parliamo, è giunto il momento di rivedere un meccanismo di distribuzione economica vecchio e basato in sanità principalmente sulla anzianità della popolazione.
Questo meccanismo conduce ad una evidente ingiustizia con la conseguenza di una riduzione dei trasferimenti alle regioni meridionali che normalmente hanno una popolazione più giovane.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità considera una malattia la povertà. Ed allora come non considerare questo elemento nella distribuzione delle risorse. Come non capire che una cosa è vivere a Milano, in piazza Duomo, altra cosa nel Subappennino dauno o sulla Sila.
Le Regioni meridionali hanno il dovere dell’efficienza e della qualità dei servizi, ma hanno anche il diritto di reclamare a gran voce una equa distribuzione delle risorse che attualmente vede regioni con popolazioni identiche essere risarcite con diverse centinaia di milioni di euro di differenza a seconda che siano meridionali o settentrionali.
Nessuna battaglia di localismo, ma una di verità e di giustizia.
Io credo che questa battaglia debba essere allargata a tutti i Parlamentari del Mezzogiorno, indipendentemente dalle appartenenze perché del Sud non si parli nei comizi, nei salotti televisivi e poi lo si dimentichi là dove si decide e si fanno scelte strategiche per l’Italia.