IL CONFRONTO DELLE IDEE – Politica d’ampio respiro con l’on Gero Grassi

IL CONFRONTO DELLE IDEE – Politica d’ampio respiro con l’on Gero Grassi

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Politica d’ampio respiro con l’on Gero Grassi
“Ci vuole equilibrio in un partito che non ha padroni…”
 
a cura di Maria Teresa De Scisciolo
 
 
Qualche settimana fa l’onorevole Gero Grassi, Vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, con una pubblica affissione comunicava ai cittadini della sua Terlizzi la grande gioia per la elezione di Dario Franceschini a segretario del Partito Democratico; amico con il quale dal lontanissimo 1978 ha  condotto un grande ed appassionato impegno politico in tutta Italia… ricordando le tante volte in cui Franceschini è stato a Terlizzi.
Dopo pochi giorni ancora una affissione per comunicare alla città  di aver ricevuto un importante incarico all’interno del Partito Democratico.
“Il Segretario Nazionale PD on. Dario Franceschini mi ha affidato la Viceresponsabilità Nazionale della Organizzazione del Partito Democratico. Collaborerò con l’on. Maurizio Migliavacca, Responsabile del Settore. Cercheremo nei limiti delle possibilità umane, di dare struttura, corpo e vita alla grande idea di un Partito Riformista come il PD.
Da un lato sono felice per il prestigioso incarico, dall’altro preoccupato dell’impegno gravoso che mi attende.”
Avendo appreso queste importanti novità,  abbiamo invitato l’on. Gero Grassi a condividere con noi l’emozione del momento, cogliendo l’occasione che ci viene offerta da questa intervista, abbiamo rivolto qualche domanda per conoscere la sua opinione sul difficile percorso che sta attraversando il PD a Terlizzi.
Quale il significato della elezione di Dario Franceschini a Segretario Nazionale PD?
Il PD, dimessosi Veltroni, ha saputo in una settimana democraticamente eleggere il successore con una maggioranza di quasi il 90%.
Chi è per te Dario Franceschini?
L’ho conosciuto nel 1978 dopo la morte di Moro. Eravamo giovani ventenni che a Palmanova, in provincia di Udine, erano sotto il palco del Segretario Nazionale DC Benigno Zaccagnini, a dire che è possibile cambiare senza il terrorismo e la violenza. Dario è un grande amico con il quale dai tempi del Partito Popolare, nel 1995, ho condiviso diversi momenti politici ed umani.
Come si è arrivati alla sua designazione?
Autorevoli esponenti del PD gli hanno chiesto l’investitura.
Dario Franceschini aderisce a Quarta Fase?
Dario è il Segretario Nazionale del PD eletto a larghissima maggioranza.
Tu sei stato il primo a dirlo alla Gazzetta del Mezzogiorno?
Ero con Dario quando mi telefonò Stefano Boccardi chiedendomi un pronostico. Conoscendo il Partito gli indicai la soluzione cui in molti avrebbero lavorato.
Dove va il PD in Italia?
A costruire il partito riformista, vera alternativa a Berlusconi. E vuole farlo in modo chiaro con coloro che nel centrosinistra accettano un programma condiviso che tenga al centro la persona.
Il PD deve essere più rosso o più bianco?
Qualunque egemonia porta il Pd ad un passo indietro. Ci vuole equilibrio in un partito che non ha padroni, né politici, né industriali.
Franceschini è venuto più volte a Terlizzi.
La prima volta nel 1999 alle elezioni europee, un’altra volta quando nel 2002 Fitto voleva chiudere l’Ospedale, poi ancora una volta ad inaugurare la sezione della Margherita ed un’altra volta ancora in visita privata a trovare me.
Franceschini ti ha voluto Viceresponsabile Nazionale all’Organizzazione.
Lo ringrazio. Evidentemente crede nella possibilità che dia il mio contributo.
Quale il tuo ruolo.
Capo della Organizzazione è l’onorevole Maurizio Migliavacca, storico dirigente emiliano degli ex DS. Con lui ci occuperemo di organizzazione del partito ad ogni livello, di gestire le elezioni ed il tesseramento, di condurre il partito al congresso sapendo che non ci possono essere strappi e che al congresso si chiariranno i nodi cruciali dello stare insieme.
Come mai riesci sempre a fare passi avanti. Alle ultime elezioni ti davano ultimo in lista e poi fosti la vera sorpresa con il terzo posto.
Spesso chi dice queste cose valuta dal suo piccolo osservatorio e guarda il mondo dal buco della serratura. Molti parlano solo per invidia. Negli anni mi sono conquistato la stima e l’affetto di tantissima gente in ogni parte d’Italia.
Quanto ha inciso la tua amicizia con Beppe Fioroni e Dario Franceschini in questo importante incarico?
Credo moltissimo. Ma io Dario e Beppe dalla mattina alla sera condividiamo percorsi politici ed umani rilevanti. Sbaglia chi pensa che io sia il Deputato di Terlizzi. Ho un ruolo politico notevole sia nel Partito che nel Gruppo alla Camera. Sono seduto lì dove si decide la vita interna del nostro partito e rappresento tanta gente che crede in me.
Come vedi la situazione del PD di Terlizzi?
Quando Dario è stato eletto ha detto che di questi problemi se ne parla all’interno del partito. Io condivido.
Hai avuto gli auguri del partito di Terlizzi?
Ho avuto gli auguri della gente, non dei potenti. Ma questo basta ed avanza. I potenti hanno altro cui pensare.
Cosa ti senti di dire al Sindaco della nostra Terlizzi e al Segretario del PD?
Nulla. Li saluto.
Sei diventato ermetico?
No, assolutamente. Io ho una responsabilità che è quella di unire. Se altri vogliono dividere non godranno mai della mia corresponsabilità. Chi lavora per dividere sbaglia e ne paga le conseguenze. Chi delegittima avrà torto dalla storia. A Terlizzi è una vicenda ciclica che si ripete. Se poi qualcuno pensa che non invitarmi o non coinvolgermi è giusto, sappia che fa solo un danno a se stesso. E che io rispondo solo con lavoro, serietà di comportamenti e responsabilità.
Un giudizio sul centrodestra locale?
Non do giudizi. Mi auguro che il centrodestra locale sappia trovare l’unità politico-programmatica che valorizza la democrazia. Un centrodestra unito migliorerebbe anche il centrosinistra. Terlizzi se ne avvantaggerebbe.
È vero che il tuo libro ‘Ministro e la brigatista’ è stato presentato il oltre 160 città italiane?
Verissimo. Anche a Zurigo. E questo mi riempie di gioia perché dimostra capacità di stare sul territorio. Ci sono state alcune presentazioni, penso a quella dell’Università di Napoli, della Provincia di Taranto, della Provincia di Chieti, a quella di Monza, bellissime e di grande respiro.
A quando il prossimo libro?
Ripassa il prossimo mese e vediamo di parlarne. Se vuoi.
Ai terlizzesi che intendi dire?
La crisi della società italiana è pesante. Restiamo uniti perché nessuno si salva da solo. Nessuno pensi che i processi si guidano dalla piazza del nostro Comune o da qualche bar dei Comuni limitrofi.
Contento di essere terlizzese?
Contentissimo. Terlizzi è sempre nel mio cuore.