IL CONFRONTO DELLE IDEE – Enrico Buonpensiere: frate domenicano

IL CONFRONTO DELLE IDEE – Enrico Buonpensiere: frate domenicano

Enrico Buonpensiere: frate domenicano
Terlizzi 26 ottobre 1853- Roma 18 gennaio 1929
Enrico Buonpensiere, al secolo Michele Giovanni nasce da Maria Francesca Angarano e da Placio, farmacista, compie nel Regno di Napoli gli studi letterari ed entra nell’ordine dei Predicatori.
A diciassette anni diventa frate domenicano a Viterbo e compie a Roma il corso di studi filosofici e teologici, guidatio dal futuro cardinale Zigliora. Buonpensiere è maestro di novizi cui insegna la teologia, è Priore nel convento della Minerva e nel Seminario Lateranense dove è chiamato nel 1913 da Pio X. A fine ottocento è direttore del collegio di San Tommaso alla Minerva frequentato da don Luigi Sturzo che gli diventa amico. Così come diventa amico di mons. Giovanbattista Montini.
Segue il giovane prete siciliano e le sue esperienze associative, culturali e politiche partecipando, il 18 gennaio 1919, anche alla fondazione stessa del Partito Popolare Italiano che sorge nell’Hotel Santa Chiara, ubicato proprio di fronte al Collegio della Minerva. A Terlizzi invita il notaio Lorenzo De Sario a fondare il Partito Popolare Italiano.
È Consultore in diverse Congregazioni romane e teologo della Dataria Apostolica. Porta avanti e scrive un libretto contro la tesi di Dalmace Leroy, scritta nel libro ‘L’evolucion del especies organiques 1887: relativamente all’evoluzionismo sul piano scientifico. Una volta stabilita la inconsistenza della teoria secondo la scienza, boccia qualunque tentativo di riconciliarala con la dottrina cattolica e ritiene il tentativo sconsiderato ed anticristiano. Propone di inserire il libro nell’Indice dei libri proibiti. In altra occasione, a proposito del libro di John Zahm “Evolution and Dogma 1896” Buonpensiere sostiene che è dottrina cattolica affermare che ‘Adamo fosse stato creato direttamente dal fango della terra:
Trascorre gli ultimi anni nella preghiera e nella contemplazione dei sacri misteri della fede, che per anni ha insegnato. Nel 1925 deve rinunciare all’insegnamento perché afflitto da una precoce infermità agli occhi e nel gennaio del 1929 è colpito da emoraggia celebrale. Dopo pochi giorni lascia questa terra rimpianto da quanti lo hanno conosciuto
Maria Teresa De Scisciolo e Gero Grassi