IL CONFRONTO DELLE IDEE – Cosimo Damiano, allievo di don Ferdinando

IL CONFRONTO DELLE IDEE – Cosimo Damiano, allievo di don Ferdinando

Cosimo Damiano, allievo di don Ferdinando

 
di Francesco Fiore
 
Due anni fa, una valida equipe di studiosi, composta da Angelo D’Ambrosio, don Gaetano Valente, Michele De Santis e Giuseppe Mininni, elaborando la pubblicazione “FERDINANDO FIORE Sacerdote, Maestro, Patriota” (Ed Insieme), ha voluto riscoprire un personaggio che nella mitezza della sua breve esistenza ha manifestato doti speciali. L’anno scorso, la vicenda di don Ferdinando Fiore (Terlizzi 1838-1891) è diventata uno spettacolo; gli alunni della scuola media Moro-Fiore, sotto l’eccellente regia di Michele Santeramo, hanno saputo interpretare la rara figura di ecclesiastico, di meridionalista, di rappresentante delle istituzioni e, prima di tutto, il maestro di vita, proponendolo all’attenzione del mondo scolastico. A dire il vero, la stessa scolaresca impegnata nella sceneggiatura, aveva dedicato le proprie attenzioni già nel 1998 alla figura di don Ferdinando, quando, guidata dalla professoressa Giuseppina Piemontese, ha partecipato a un concorso indetto dall’Università Cattolica di Milano dal tema “L’eroe della mia vita”. I ragazzi realizzarono una ricerca storica riconoscendo in Fiore il loro possibile eroe.
Oggi un’altra opera ha riproposto il profilo umano, culturale e sociale di don Fiore. Questa volta attraverso la storia – romanzata nel dialogo ma realmente accaduta – di un giovane terlizzese emigrato al Nord negli anni dell’Unità d’Italia, Cosimo Damiano, e quella del suo insegnante, don Ferdinando Fiore, appunto.
L’opera è il libro scritto dall’on. Gero Grassi, meticoloso nell’indagine storiografica, dal titolo ‘Il sacerdote e il calzolaio’ (Ed. Cooperativa Culturale R.T.S.). È l’esperienza di un avo dell’Autore, e sembra sia stata presa a pretesto per raccontare il tormento storico del Sud d’Italia nel momento unitario, esaltando le virtù del tipico ‘cafone’ trasferitosi al Nord, che credeva nelle potenzialità della Scuola quale ‘ascensore sociale’, al punto da permettere a chi non disponeva di risorse economiche di mettere in campo le proprie capacità, valorizzando il merito. Per Cosimo Damiano, il coprotagonista della storia, formazione è uguale crescita; tanto da diventare discepolo prediletto del maestro don Ferdinando Fiore, modello di pedagogista e testimone d’impegno civile.
Da moderno pedagogista, don Ferdinando ha sostenuto per tutta la vita il metodo educativo del ‘sistema dei premi’, utile a incrementare il merito, segnalandosi come antesignano della scuola montessoriana. Nonostante fosse stato onorato dalle più rinomate Accademie, aveva deciso di rimanere educatore in Terlizzi, impegnandosi come sacerdote-consigliere comunale e come uomo politico del partito patriottico capeggiato da Lioy. In vita ha rifuggito ogni prestigioso richiamo in favore dei propri alunni, promuovendo la scuola pubblica (elementare e ginnasiale) gratuita, con l’intento di combattere l’analfabetismo, di far crescere i giovani anche senza risorse e d’incentivare il processo di unificazione nazionale.
Il libro dell’on. Grassi, frutto di attenta ricerca d’archivio, rivela che persino nella lontana Torino, il grande Edmondo De Amicis conosceva e ammirava il terlizzese, maestro e direttore didattico, don Ferdinando.
L’Autore ha svolto un’opera meritoria, certificando le straordinarie virtù del sacerdote che, in sintonia con il Vangelo, ha scelto di pagare a caro prezzo, con l’emarginazione, il proprio impegno educativo e di promozione umana in favore dei più umili.
La famiglia Fiore non può che essere grata per la ricerca, che ha contribuito con nuovi tasselli a delineare la fisionomia di un personaggio la cui fama ha travalicato l’orizzonte locale pur senza oltrepassare fisicamente il perimetro cittadino.