IL CONFRONTO DELLE IDEE – Antonelli – Chieffi – De Crescenzio

IL CONFRONTO DELLE IDEE – Antonelli – Chieffi – De Crescenzio

Sottile filo dei ricordi
 
 
don Giacomo Antonelli: cancelliere vescovile
 
di Gero Grassi e Maria Teresa De Scisciolo
 
Terlizzi 7 marzo 1885 – Terlizzi 24 luglio 1954
Giacomo Antonelli nasce da Michele e Maria Gaetana De Sario.
Studia nei seminari di Anagni e Molfetta. È ordinato sacerdote il 4 giugno 1909.
E’ rettore di San Francesco, di Santa Maria Costantinopoli, Santa Maria del Riposo, San Giuseppe, poi cancelliere vescovile, canonico dal 15 febbraio 1922.
È maestro elementare per aver conseguito il diploma magistrale.
Durante gli anni della seconda guerra mondiale don Giacomo, quando la scuola non funziona, si sostituisce ai maestri ed impartisce lezioni nella sacrestia della chiesa di San Giuseppe ripetendo a tutti che senza la scuola non esiste la vita.
 
 
 
Michele Chieffi: medico chirurgo
 
di Gero Grassi e Maria Teresa De Scisciolo
 
 
Terlizzi 22 febbraio 1852 – Terlizzi 25 gennaio 1936
La famiglia Chieffi proviene da Avellino.
In provincia di Bari giunge il commerciante Salvatore Chieffi a fine settecento, coniugato con la nobildonna Patrizia Gatta. Hanno tantissimi figli e subiscono alcune disavventure economiche dalle quali si riprendono lavorando di braccia e di ingegno.
Lorenzo Chieffi risulta essere il primo a trasferirsi a Terlizzi, nel 1848, per aver contratto matrimonio con Maria Cataldi, figlia di una ricca famiglia terlizzese. I loro figli, senza mai tralasciare l’arte del commercio, studiano e si laureano uno in medicina, due in giurisprudenza ed uno in lettere.
Tra questi giovani e brillanti ragazzi, eccelle, per capacità ed ingegno Michele Chieffi, nato il 22 febbraio 1852.
Studia a Napoli, con il famoso chirurgo Salvatore Tommasi e si laurea in medicina e chirurgia il 27 febbraio 1873 ad appena ventuno anni. Il suo professore lo premia con il massimo dei voti e parlandone pubblicamente ad un giornale dell’epoca.
Michele si specializza in oculistica e vince il concorso con la medaglia d’oro all’ospedale degli ‘Incurabili’ a Napoli.
Numerose sono le sue pubblicazioni su casi clinici di alta rilevanza.
Vive a Napoli insieme con il fratello primogenito che svolge l’attività forense. Il richiamo della città natia è forte, i genitori soffrono della sua lontananza e Michele torna a Terlizzi.
Svolge la professione nel borgo natio, con tecniche innovative che alterano la stagnante medicina locale. Eccelle in diverse branche: oculistica, ginecologia, chirurgia. I terlizzesi stravedono per questo giovane e brillantissimo medico. Anche da Bari, i pazienti vengono a Terlizzi per farsi visitare da Michele.
Abita su corso Garibaldi, vicino la chiesa dell’Immacolata e nel 1888 è pro sindaco quando, in corso Vittorio Emanuele, è posta la lapide in ricordo di Michele Sarcone.
Nel 1891 sposa Nicoletta Laricchia, figlia dell’avvocato Raffaele, famoso nel Foro di Trani. Hanno tre figli, tra cui Lorenzo, nato il 5 agosto 1910 e deceduto il 19 dicembre 1988, di professione avvocato.
Michele entra in politica e nel 1920, alle soglie del fascismo, capeggia gli agricoltori terlizzesi scesi in piazza contro i sovversivi.
Il dottore Cheffi è persona buona. Cura tanti cittadini nullatenenti e si fa amare dalle persone.
Muore a ottantaquattro anni.
Il figlio Lorenzo nel 1946 è eletto nella lista dei socialcomunisti al consiglio comunale di Terlizzi. Si dimette subito dopo la elezione per motivi professionali. Nel 1958, in occasione del primo commissariamento del comune di Terlizzi, svolge le funzioni di sub commissario con il dr. Domenico Di Gioia.
 
 
 Francesco Paolo De Crescenzio: capitano morto ad Adua

di Gero Grassi e Maria Teresa De Scisciolo
 
 
Terlizzi 4 marzo 1861 – Adua (Eritrea) 1° marzo 1896
Francesco Paolo De Crescenzio nasce il 4 marzo 1861 da Ferdinando e Luisa Tangari. Il padre è un facoltoso proprietario agricolo di Terlizzi.
Dopo gli studi, Francesco Paolo diventa ufficiale dell’Esercito italiano ed il 1895 parte per le colonie africane con il grado di Capitano di fanteria.
Prima di partire nella sua abitazione si tiene la festa del commiato con balli e ottima cena. Francesco Paolo è felice di partire alla conquista delle colonie africane per far grande l’Italia.
Il 1° marzo 1896, quando non ha ancora compiuto trentacinque anni, a seguito di una sparatoria in battaglia nella zona di Adua, Francesco Paolo muore.
Il 20 ottobre 1898, il Comune di Terlizzi, a seguito di comunicazione dell’Ufficiale responsabile dello stato civile dei soldati nelle colonie, trascrive la sua morte.
Con lui muore anche il sogno della grande Italia delle colonie per tanti terlizzesi che conoscono bene il capitano, figlio di ‘don Ferdinando’.