IL CORRIERE DEL MEZZOGIORNO – Cure, Berlusconi ripropone il ticket agli italiani

IL CORRIERE DEL MEZZOGIORNO – Cure, Berlusconi ripropone il ticket agli italiani

di GERO GRASSI*

Ci eravamo illusi che il Governo Berlusconi potesse fare tentativi seri per migliorare la sanità ereditata dal precedente Governo e invece subito arriva la smentita.

L’emendamento 60.02 del Governo in carica definisce l’abolizione per il 2009 del ticket sulla specialistica. In realtà non è così.

Il Governo Prodi nel 2008 aveva reperito le risorse finanziarie per coprire l’onere relativo alla spesa di 834 milioni di euro, invece il Governo Berlusconi stanzia solo 50 milioni di euro per il 2009, delegando alle Regioni la ricerca dei restanti 784 milioni di euro.

Le indicazioni su come reperire tale somma prevedono che 7 milioni di euro siano ricavati dalla riduzione dei compensi dei direttori generali ASL, direttori sanitari, amministrativi, 70 milioni di euro dalla riduzione dei compensi degli organismi politici e amministrativi, la restante somma attraverso la partecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria.

Ecco dunque che i cittadini italiani oltre ad aver visto ridurre gli stanziamenti per la sanità di 5 milioni di euro per gli anni 2010 e 2011, assistono alla vanificazione del Patto per la Salute del 2006 che consentiva una gestione integrata tra Governo e soggetti interessati al Servizio Sanitario Nazionale favorendo il controllo sulla spesa sanitaria.

Il ticket in realtà non è stato abolito, ma torna a gravare sui cittadini italiani in forma più subdola e latente. I cittadini italiani meritano informazione e conoscenza di quelle che sono le logiche sottese alle varie decisioni prese dal Governo Berlusconi.

Si dimentica spesso che governare è un servizio che la classe politica offre nei confronti della comunità nazionale e non è un affare di pochi. La sanità è un ambito che si confronta con la vita di tutti i cittadini e ridurre i servizi e la qualità degli stessi significa anche mettere in pericolo più vite.

* Vicepresidente Commissione Affari Sociali