CONGRESSO PD: PIU’ IDEE E MENO NOMI

CONGRESSO PD: PIU’ IDEE E MENO NOMI


Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Gruppo Pd Camera dei Deputati
 
Le fasi preparatorie del Congresso del PD sembrano una telenovela, oppure una margherita con i petali da sfogliare e il famoso brocardo “M’ama, non m’ama”.
L’oggetto del desiderio dovrebbe essere l’Italia, invece è il sindaco di Firenze Matteo Renzi.
Non partecipo a questo feeling ed auspico che quanto prima siano chiare non le regole, ma le scelte politiche che devono precedere un Congresso che deve tenere al centro il bisogno di governare il Paese e rilanciarlo.
Io credo che il sindaco di Firenze sia un autorevole personaggio della politica italiana, ma i problemi degli italiani non riguardano soltanto chi farà il Segretario del PD, nè tantomeno chi sarà il successore del Presidente del Consiglio Enrico Letta al quale auguriamo lunga vita al Governo nell’interesse degli italiani.
Se dura, significa che risolve parte dei nostri problemi che ricordo, in sintesi, essere le scelte di fondo che il Paese deve fare per stare al passo dei tempi…
 
 


Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Gruppo Pd Camera dei Depu
tati

Le fasi preparatorie del Congresso del PD sembrano una telenovela, oppure una margherita con i petali da sfogliare e il famoso brocardo “M’ama, non m’ama”. 
L’oggetto del desiderio dovrebbe essere l’Italia, invece è il sindaco di Firenze Matteo Renzi.
Non partecipo a questo feeling ed auspico che quanto prima siano chiare non le regole, ma le scelte politiche che devono precedere un Congresso che deve tenere al centro il bisogno di governare il Paese e rilanciarlo.
Io credo che il sindaco di Firenze sia un autorevole personaggio della politica italiana, ma i problemi degli italiani non riguardano soltanto chi farà il Segretario del PD, nè tantomeno chi sarà il successore del Presidente del Consiglio Enrico Letta al quale auguriamo lunga vita al Governo nell’interesse degli italiani. Se dura, significa che risolve parte dei nostri problemi che ricordo, in sintesi, essere le scelte di fondo che il Paese deve fare per stare al passo dei tempi.
Un’Europa che non sia più e solo somma di Stati nei settori strategici degli esteri, dell’economia, del welfare, della difesa, del lavoro, dell’ambiente. Un’Europa che riduca l’influenza del mondo bancario ed economico realizzando l’Europa dei Popoli con un Governo eletto direttamente dai cittadini di tutti gli Stati.
L’Italia: un paese che affronti i temi del Servizio sanitario nazionale che deve restare universalistico e che deve essere uguale in ogni regione. L’Italia, un paese nel quale è giunto il momento di rivedere l’impianto regionalistico, non per soffocarlo, ma per evitare che dall’attuazione del titolo quinto della Costituzione ne derivi un’autonomia che spesso è solo quella della spesa. Sempre sulle regioni è scandalistico dire che forse è arrivato anche il momneto di pensare ad alcuni opportuni accorpamenti per realizzare le regioni europee anche come dimensioni geografiche e territoriali?
Il lavoro: una opportunità sociale e civile per la realizzazione della persona. Ed allora divieto delle consulenze e inopportunità morale e legale di continuare a far lavorare i pensionati, mentre i giovani attendono.
L’occupazione è un problema strategico del Paese oppure un problema personale di chi ne vive il dramma?
Lo Stato deve continuare ad essere momento di soffocamento delle immense risorse umane e naturali che il Paese ha, oppure momento di esaltazione delle stesse al fine di realizzare pienamente il dettato costituzionale?
Sono temi questi, insieme ai diritti di cittadinanza, alla giustizia, alla ridistribuzione della ricchezza che mi piacerebbe discutere all’interno del Congresso del PD.
Ecco perchè più idee e meno nomi ed avremo un Congresso PD con l’Italia al centro.