CITTA’ DOMANI – Sabino Gesmundo, una vita in ricerca

CITTA’ DOMANI – Sabino Gesmundo, una vita in ricerca

Sabino Gesmundo, una vita in ricerca
a cura di Redazione
 
 
Mostra antologica dell’artista
Notevole il colpo d’occhio. Ottima la partecipazione di estimatori ed esperti. Evento culturale memorabile per la città. Il 12 e 13 maggio, presso la Pinacoteca Michele De Napoli e la Galleria Adsum arte- contemporanea in Terlizzi, è stata inaugurata, in due sezioni, la mostra ontologica sull’opera artistica di Sabino Gesmundo, terlizzese della diaspora, affermatosi in ambiente lombardo negli anni Settanta-Ottanta.
La rassegna, aperta al pubblico dei visitatori fino al 1 ° giugno, presenta la produzione di olii, acquerelli e incisioni elaborati fra il 1966 e il 2011.
Le opere in esposizione ricostruiscono il percorso artistico del maestro, Formatosi all’Accademia di Brera presso la cattedra di Pittura di Domenico Contatore. Sabino Gesmundo (1941-2011) emigra da Terlizzi a Milano ne1 1959, negli anni del boom economico, e nell’ambiente lombardo conduce la propria esistenza, tra famiglia, attività artistica e insegnamento.
Non si lascia condizionare dai movimenti d’avanguardia. Al contrario, pur leggendo e assimilando le diverse tendenze in ambito europeo,, le metabolizza secondo un principio dì espressività. L’evoluzione artistica è caratterizzata da svariate fasi: il realismo di partenza, di ascendenza canta l’approdo all’espressionismo coloristico e grafico dei fauves francesi e del gruppo tedesco della Die Brucke; l’informale materico tipico degli anni ‘50; la confluenza nel surrealismo alla Sutherland.
Ciò che più colpisce della creatività di Sabino Gesmundo è l’affiato lirico per la terra d’origine e soprattutto la perdurante ricerca esistenziale, che passa attraverso l’indagine nel mondo naturale e nella vicenda storica, fortemente contrassegnata dalla tragica quanto indelebile persecuzione politica subita dai propri familiari a opera del nazifascismo in coda alla seconda guerra mondiale.
 
Gesmundo: chi è
Sabino Gesmundo nasce a Terlizzi il 4 dicembre 1941. Giovanissimo, Frequenta con profitto l’istituto d’Arte di Bari.
Nel 1959 consegue il diploma. Si trasferisce quindi in Brianza e, dopo un primo periodo d’insegnamento, s’iscrive all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, Corso di Pittura tenuto dal maestro Domenico Cantatore.
E suo allievo prediletto e assistente volontario. Nel 1968 consegue il diploma.
Frequenta il Corso internazionale di Tecnica dell’incisione all’Accademia Raffaello di Urbino.
Ha occasione di farsi conoscere e apprezzare dai poeti e letterati attivi nell’ambiente lombardo: Raffaele Carrieri, Salvatore Quasimodo, Leonardo Sinisgalli, Alfonso Gatto.
Partecipa a diverse collettive. Nel 1972 la prima personale alla Galleria Michelangelo di Bari, che gli procura notevoli consensi.
Dal 1970 al 1997 insegna presso i Licei artistici. Risiede a Milano, dove svolge
attività di studio.
Ci lascia prematuramente il 16 maggio 2011. E sepolto a Lecco vicino ai genitori.
 
Il catalogo e il sito Internet
AA.VV., Sabino Gesmundo una vita in ricerca, Ed insieme, Terlizzi 2012
Sabino Gesmundo è una figura artisticamente non molto conosciuta per l’umiltà della persona.
La trama dei pensieri e dei sentimenti che sostengono il suo linguaggio pittorico, inizialmente legato alla ricerca figurativa italiana ed europea (da Cézanne a Matisse, da Modigliani a Morandi, sotto l’influsso diretto e perdurante di Domenico Cantatore) s’innesta su uno sfondo umano personalissimo, che contempla tanto la matrice geografica e cultuale della terra d’origine quanto la vicenda storica della propria famiglia, perseguitata dal nazifascismo. L’arte di Gesmundo — vivida nei colori, inquieta nelle forme
— trova espressione nella mostra antologica (1966-2011) occasionata dal primo anniversario della dipartita del Maestro (16 maggio 2011). Il catalogo che l’accompagna la rassegna ricostruisce il percorso umano e artistico, con un corposo e puntuale saggio critico, riproduce le opere in rassegna e riserva un ampio apparato documentario, fotografico, testimoniale. I materiali del catalogo sono riproposti in consultazione gratuita sul sito www.sabinogesmundo.it
Oltre il dono dell’arte
La Mostra antologica dedicata a Sabino Gesmundo ha riservato molti doni alla comunità terlizzese.
Non solo il dono dell’arte, vale a dire di un’espressione artistica cromatica- mente intensa e aperta al contagio della cultura europea come quella di Gesmundo, capace di spaziare dalla terra d’origine e dalla famiglia di riferimento agli orizzonti più vasti e alle pieghe più intime dell’esistenza umana alla ricerca di senso.
Ci ha offerto anche il dono di una formula sinergica di strutturazione delle attività culturali, finalmente capace di sperimentare anche in sede locale il coinvolgimento del pubblico-privato (Pinacoteca de Napoli e Galleria Adsum artecontemporanea) così come delle migliori risorse culturali legate al mondo dell’informazione locale (Città Domani il Confronto delle Idee, La Nuova Città nonché dell’associazionismo che promuove il territorio (Pro Loco). Una formula di reciprocità che avevamo dimenticato a causa della volontà onnivora di accaparramento dell’amministratore comunale, propensa più all’esclusiva che all’inclusione; ma che, riscoperta aiuta a irrobustire la consapevolezza che anche nella dimensione culturale cresce non da soli ma con l’apporti della pluralità dei soggetti.
Altro dono: l’esigenza, da molti segnalata proprio nell’attuale circostanza che la Pinacoteca de Napoli si apre maggiormente al territorio e alle sue risorse; che venga dotata di un organismo di partecipazione consultivo per la programmazione e la promozione delle attività; che possa. ospitare stabilmente rassegne sulla produzione pittorica contemporanea e accogliere donazioni di artisti terlizzesi a incremento del patrimonio.
Infine il dono dell’invito-riflessione proposti dall’on. Gero Grassi in occasione dell’inaugurazione in Pinacoteca: a valorizzare le risorse umane della comunità già in vita, senza attendere la morte per celebrarle. Un elemento di saggezza che accogliamo in pieno.