Censis-Confcommercio: la fiducia c’è, la ripresa ancora no

Censis-Confcommercio: la fiducia c’è, la ripresa ancora no


Presentata l’indagine su “Clima di fiducia e aspettative delle famiglie italiane nel primo semestre 2014”: aumenta il numero degli ottimisti, in particolare sulle prospettive del governo Renzi. Nel 2013 però più del 50% ha visto peggiorare le proprie capacità di spesa. Il 62,3% ha ridotto pranzi e cene fuori casa. Pesano la disoccupazione e i carichi fiscali.

Anche se l’incertezza continua ad essere il sentimento più diffuso, per la prima volta dal 2011 migliora il clima di fiducia delle famiglie, con la percentuale di ottimisti che supera quella di quanti guardano con sfiducia al futuro immediato (37,3% contro 24,6%). E’ uno dei principali risultati che emergono dall’Outlook Italia Confcommercio-Censis relativo al primo semestre 2014, presentato dal direttore del Censis, Giuseppe Roma, e dal responsabile dell’Ufficio Studi Confcommercio, Mariano Bella, nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso la sede nazionale della Confederazione. Dallo studio emerge anche che negli ultimi dodici mesi si è acuita nelle famiglie la difficoltà di mettere qualche euro da parte, così come il timore di non poter mantenere il proprio tenore di vita. Più del 50% delle famiglie ha visto peggiorare le proprie capacità di spesa rinviando quelle rimandabili (ristrutturazione dell’abitazione, acquisto di elettrodomestici e di automobili) e tagliando, di conseguenza, i consumi: il 62,3% ha ridotto pranzi e cene fuori casa, il 58% cinema e svaghi, il 51% l’acquisto di generi alimentari. Tra i fattori che frenano l’economia del Paese, sul primo gradino del “podio” c’è la mancanza di lavoro (40,8%), seguita dall’inadeguatezza della classe politica (37,2%) e dalle tasse troppo alte (23,3%). Per gran parte degli italiani, comunque, il governo Renzi può far uscire il Paese dalla crisi, attraverso soprattutto interventi per creare nuova occupazione e per ridurre la pressione fiscale su famiglie e imprese.