CASO ALDO MORO: SERVE LA VERITA’

CASO ALDO MORO: SERVE LA VERITA’


Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Gruppo Pd Camera dei Deputati
 
“Noi non vogliamo essere gli uomini del passato, ma quelli dell’avvenire. Il domani non appartiene ai conservatori e ai tiranni; è degli innovatori attenti, seri e senza retorica. E quel domani nella civile società appartiene, anche per questo largamente, alla forza rivoluzionaria del Cristianesimo. Lasciate, dunque, che i morti seppelliscano i loro morti. Noi siamo diversi, vogliamo essere diversi da un mondo ormai ampiamente superato”. E’ una frase di Aldo Moro.
Sono passati oltre trentacinque anni dal ritrovamento del suo cadavere e i misteri sul rapimento e sulla sua morte avvolgono ancora il cielo della Repubblica Italiana.
I maggiori protagonisti di quel tempo sono ormai deceduti: Leone, Andreotti, Cossiga, Berlinguer, Craxi, Zaccagnini, Pertini. Alcuni di questi, credo, abbiano portato con sé nella tomba alcuni segreti…
 
 


Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Gruppo Pd Camera dei Deputati

“Noi non vogliamo essere gli uomini del passato, ma quelli dell’avvenire. Il domani non appartiene ai conservatori e ai tiranni; è degli innovatori attenti, seri e senza retorica. E quel domani nella civile società appartiene, anche per questo largamente, alla forza rivoluzionaria del Cristianesimo. Lasciate, dunque, che i morti seppelliscano i loro morti. Noi siamo diversi, vogliamo essere diversi da un mondo ormai ampiamente superato”. E’ una frase di Aldo Moro.
Sono passati oltre trentacinque anni dal ritrovamento del suo cadavere e i misteri sul rapimento e sulla sua morte avvolgono ancora il cielo della Repubblica Italiana.
I maggiori protagonisti di quel tempo sono ormai deceduti: Leone, Andreotti, Cossiga, Berlinguer, Craxi, Zaccagnini, Pertini. Alcuni di questi, credo, abbiano portato con sé nella tomba alcuni segreti.
Anche tra i brigatisti molti sono i deceduti, ultimo Prospero Gallinari.
Attraverso diversi libri e dichiarazioni rese alla stampa continuano ad emergere presunte verità, non ultime quelle dei due artificieri che aprirono la famosa Renault rossa il 9 maggio 1978 e che dichiarano, dopo trentacinque anni, affermazioni difficilmente riscontrabili dopo tanto tempo.
La famiglia Moro e il popolo italiano hanno diritto alla verità. Chi sa parli, senza aspettare ulteriore tempo.
Il senatore Giovanni Pellegrino, all’epoca Presidente della Commissione Stragi, propose amnistia ed indulto in cambio di verità. Aveva perfettamente ragione.
L’Italia per chiudere definitivamente il tristissimo periodo del terrorismo ha necessità di sapere precisamente come sono andate le vicende del rapimento Moro.
Ormai al popolo italiano e alle famiglie colpite non serve qualche anno di carcere in più attribuito ai responsabili. La verità è l’unica arma che può lenire un dolore insopportabile, reso ancora più grave dal mistero che circonda l’intera vicenda e che di tanto in tanto riapre l’intero periodo con affermazioni che se risultassero vere, dovrebbero indurre molti a riscrivere pagine della nostra Storia.