BARI SERA – Le donne e la politica

BARI SERA – Le donne e la politica

Le donne e la politica…
“Gianna credeva e lottava”

 

 

“Gianna: lotta di una donna. Dal Polesine al Mezzogiorno d’Italia”, l’ultimo romanzo del deputato del Partito de mocratico, il terlizzese Gero Grassi, non è solo la storia di una donna, ma attraverso questa è l’occasione per rispolverare un cinquantennio della nostra storia (dal 1949 al 1996). All’autore abbiamo rivolto alcune domande.

On. Grassi, Gianna è la storia di un’immigrazione all’inverso, dal Nord al Sud. E’ solo fantasia o un domani potrebbe diventare realtà?
“E’ una realtà gia verificatasi con il dramma dell’alluvione del Polesine. Nord e Sud sono complementari nella unitarietà dello Stato  
Italiano”
Il libro documenta dagli anni 50 sino al 1996 tutta la storia repubblicana. A quale passaggio lei è più legato?
“Molti di questi anni io li ho vissuti. Certo gli anni del terrorismo e della morte di Aldo Moro non furono solo anni di violenza, ma anche  di grande passione e sentimento interiore soprattutto nei giovani”.
E la scelta di fermarsi al 1996, anno della vittoria dell’Ulivo di  Prodi, voluta?
“Scelta casuale. Quella vittoria fu per molti italiani liberazione da  tante debolezze. Purtroppo il seguito è stato peggiore e molte attese  furono tradite. La vittoria di Prodi e l’unità delle forze riformiste  in quella stagione fu evento straordinario”.
Gianna viene formata dalle suore e vive in un convento per oltre 40  anni. Quanto è importante la dottrina cattolica per un politico?
“La fede aiuta, anche in politica, a superare i momenti di difficoltà  e di solitudine dello spirito e dell’animo”.
Ogni angolo della sua Terlizzi è raccontato con particolari, dati e  storie. Lei è stato sindaco, poi è diventato onorevole. Quan to le  manca?
“Terlizzi mi manca tantissimo, ma soprattutto ho la consapevolezza,  che nella mia città spesso latita, che si vince con la squadra e che  nessuno può isolarsi dal contesto generale del mondo. Di Terlizzi mi  piace la pietra dura e pulita delle sue abitazioni settecentesche.  Peccato che i terlizzesi spesso si fanno male da soli e si  autodistruggono”.
Gianna è l’emblema di una donna vincente in politica. Perché ancora oggi poche donne siedono ai posti di comando nella società?
“La nostra società è maschilista nei modi, nelle forme e nei  tempi ….il problema non si risolve con le quote ma con l’ educazione e la cultura. Poi le donne devono crederci e lottare, come  Gianna”.
La vita della protagonista viene infangata ingiustamente dall’arresto negli anni di Tangentopoli. Quei 6 giorni di carcere sconvolgono la  sua vita ma non attacca mai i magistrati. E’ il dna degli uomini di  centrosinistra?
E’ il dna delle persone normali, di centrodestra e di centrosinistra.  
Gianna lo è. La vita la promuove sopra ogni cosa. La Magistratura è  fatta di uomini e può sbagliare, quasi sempre alla fine la verità  
viene fuori. In questo campo bisogna stare attenti perchè un errore  giudiziario rovina la vita. Meglio un colpevole fuori che un  innocente in galera. Credo sia una regola acnora valida.
Dc, Pds, Msi, Forza Italia. Di quei partiti o di quei uomini non è  rimasto più nulla?
“Di quei partiti è rimasto poco perchè oggi la politica è spesso spettacolo, televisione, arrembaggio, arrivismo e trasformismo. Ma  
cambiera perchè oltre ogni limite c’è l’abisso e gli italiani  vogliono guardare al futuro. La politica ha il dovere di guidare i  
cambiamento e l’innoivazione di una nazione vecchia e ancora ferma  nella innovazione. Devono abbandonare personalismi, demagogia,  populismo e peronismo di ritorno”.
La storia si svolge quasi interamente a Terlizzi, la città del  governatore Nichi Vendola. Pochissimi passaggi lo  vedono  protagonista? Temeva che anche nella trama di un libro Nichi potesse  cannibalizzare Gianna?
“Io non ho mai temuto Nichi. Di lui ho parlato in altri libri. Forse  la scena finale con la sua presenza può essere ulteriore segnale  
premonitore. Spetta a lui coltivare il sogno, possibilmente non da solo, come spesso gli capita. In politica la solitudine non paga”.
Ma una Gianna così lei nella sua vita l’ha incontrata?
“Certamente e non solo lei. Scrivo di fatti, donne e uomini che ho conosciuto. Come la Gianna di cui io parlo, nella nostra società ci  
sono tanti uomini e donne. Bisogna stimolarli a fare sempre meglio”.
mt d’a