Atti della Camera: interpellanza urgente al Ministro del Lavoro

Atti della Camera: interpellanza urgente al Ministro del Lavoro

Interpellanza urgente

al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali e al Ministro dell’economia e delle finanze.

 

A firma dell’on. Luigi Bobba,

del’on. Gero Grassi

ed altri Deputati PD

 

Premesso che:

  1. la legge Finanziaria 2006 ha introdotto, in via sperimentale, l’istituto del cinque per mille, attraverso il quale il cittadino può scegliere a quale associazione o ente, avente le caratteristiche previste dalla stessa legge e dalle successive modificazioni, destinare la quota del cinque per mille, in sede di dichiarazione dei redditi;
  2. il cinque per mille rappresenta un’applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale, poiché promuove la libera iniziativa dei privati, organizzazioni no profit, enti di ricerca, università, associazioni di volontariato, nello svolgimento di attività di interesse generale;
  3. nelle successive leggi finanziarie questo istituto è stato riconfermato pur senza occupare una voce permanente nei capitoli di spesa del bilancio dello Stato;
  4. anche la Finanziaria 2008, Legge 24/12/ 2007, n. 244, art. 3, commi da 5 a 11, ha riproposto la possibilità per i contribuenti di destinare il 5 per mille dell’Irpef a finalità di interesse sociale;
  5. il c.d. decreto “milleproroghe” ha integrato e modificato la Finanziaria, estendendo la possibilità di accedere al beneficio anche alle fondazioni nazionali di carattere culturale e alle associazioni sportive dilettantistiche riconosciute dal CONI, D.L. 31/12/2007 n. 248 art. 45, comma 1, convertito nella Legge n. 31 del 2008;
  6. tra le novità più rilevanti, introdotte dalla Legge Finanziaria per il 200, vi è l’obbligo, per gli enti che hanno ricevuto il contributo del 5 per mille, di redigere un apposito e separato rendiconto, corredato da una relazione illustrativa, nel quale essi devono indicare, in modo chiaro e trasparente, quale sia stata la destinazione delle somme percepite e la redazione di questo documento dovrà essere effettuata entro un anno dalla ricezione del contributo;
  7. ammonterebbe a circa 345 milioni di euro il totale dei fondi raccolti con la prima edizione del 5 per mille per l’anno 2006;
  8. detto istituto ha ottenuto una forte adesione da parte dei cittadini, come dimostrano i dati della denuncia dei redditi 2006, dove in 15.854.201 hanno deciso di vincolare il 5 per mille dell’Irpef , su un totale di 26.391.936 dichiarazioni;
  9. nelle dichiarazioni dei redditi del 2007, circa 14,7 milioni di contribuenti, più del 55% del totale, hanno destinato il 5 per mille dell’Irpef alle organizzazioni di volontariato, agli enti di ricerca scientifica e sanitaria, ad associazioni ambientaliste e di promozione sociale;
  10. la legge di riferimento prevede che il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, relativo alla disciplina di tempi e modalità di iscrizione degli enti per poter concorrere al 5 per mille, debba essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale entro il 31 marzo dello stesso anno per cui lo si destina;
  11.  secondo un comunicato dell’Agenzia delle Entrate, per il 2008, solo il 24 aprile, dopo cioè la caduta del Governo e prima dell’insediamento del nuovo, il Decreto in materia è stato firmato;
  12.  quest’anno l’Agenzia delle Entrate aveva previsto un sistema che sembrava efficiente e moderno, il quale contemplava l’invio telematico delle coordinate bancarie da parte delle associazioni, al fine di poter procedere ai pagamenti in tempi più rapidi;
  13.  a poche settimane da questa indicazione l’Agenzia delle Entrate ha cominciato a telefonare alle associazioni, aventi diritto, per farsi indicare le coordinate bancarie per poter erogare la quota spettante, nonostante le stesse associazioni avessero inviato via internet tali dati;
  14. intorno alla seconda metà di maggio sono iniziati i pagamenti del 5 per mille 2006, ma solo per un’ottantina di enti con finalità di ricerca scientifica;
  15. in data 21 marzo 2008 l’Agenzia Entrate rendeva noto che, con le medesime modalità, nel secondo semestre di questo anno, saranno avviati anche i pagamenti delle somme del 5 per mille per l’anno 2007, non appena verranno determinati gli importi e resi disponibili i fondi, grazie un accordo di durata biennale dell’allora  Ministero della solidarietà sociale e la stessa Agenzia.

 

Considerato che:

  1. la legge istitutiva prevede l’anonimato del donatore e per le associazioni o enti, destinatarie del 5 per mille, è impossibile conoscere l’identità di coloro che utilizzano questo strumento;
  2. è evidente la lesione all’equità distributiva tra gli enti di ricerca e il resto dei soggetti beneficiari, in termini di erogazioni dei fondi destinati dal cinque per mille;
  3. la legge 241/90 sancisce che la Pubblica Amministrazione non può richiedere al cittadino informazioni che sono già in suo possesso, tuttavia l’Agenzia delle Entrate, al fine di essere ammessi al beneficio del cinque per mille, richiedeva documenti che comprovassero lo status di onlus, l’indirizzo, o altre specifiche che la stessa Agenzia poteva rintracciare altrimenti;
  4.  a seguito di tale richiesta, sono circa 12.000 le associazioni escluse per motivi formali, le quali hanno provveduto a depositare ricorso presso i TAR competenti;
  5. le prime sentenze, dei Tribunali Amministrativi Regionali aditi, respingono le richieste dei ricorrenti a causa di difetto di giurisdizione dello stesso giudice in quanto, così come si evince dal testo di una delle sentenze, "la situazione giuridica degli aspiranti al riparto riveste i caratteri del vero e proprio diritto soggettivo", e non configura, quindi, una lesione dell’interesse legittimo, per cui esulerebbe la competenza del TAR;
  6. il Ministro Sacconi ha, di recente, confermato l’impegno di stabilizzare il 5 per mille in grado di definire la platea dei destinatari ,“ripensando in termini di disciplina generale i beneficiari e concentrando la sua destinazione verso soggetti realmente portati verso il bene comune";
  7. sussiste una differenza sostanziale tra il riconoscimento di una vera libertà di scelta e di iniziativa e la mera concessione di risorse pubbliche, in questo senso un cinque per mille precario, così concepito, e limitato assomiglia ad una sorta di obolo da parte dello Stato, snaturando il principio di sussidiarietà fiscale, svilita dall’applicazione concreta del cinque per mille.

 

Si chiede di sapere:

  1. se i ministri in indirizzo non intendano, visto l’aumento della domanda sociale, emanare un provvedimento legislativo che stabilizzi l’istituto del 5 per mille, eliminando detto istituto dallo status di comma finanziario per assumere criteri chiari e trasparenti, attraverso una legge ad hoc, che renda detto istituto un diritto permanente del cittadino e un dovere per lo Stato;
  2. se gli stessi ministri non ritengano opportuno dichiarare in questa sede l’esatta tempistica entro cui si concluderà l’iter di erogazione e quindi, si liquideranno, tutte le associazioni e gli enti aventi diritto alla destinazione del cinque per mille, relativo agli anni 2006 e 2007, in modo da dare un segnale chiaro e trasparente sia ai cittadini, sia alle stesse associazioni e enti;
  3. se non si intraveda la opportunità di riammettere al beneficio, quei soggetti esclusi dalla destinazione del cinque per mille, per l’esercizio finanziario in corso, in virtù di una legislazione approssimativa, la cui attuazione è demandata a circolari e a criteri dell’Agenzia delle Entrate, di volta in volta posti in essere, a seconda del ritardo accumulato nell’emanare i provvedimenti prescritti dalla legge;
  4. se non si intraveda la possibilità di coinvolgere ed interpellare le associazioni interessate, al fine di costruire un dialogo costruttivo e concretizzare un sistema che sia davvero espressione della volontà dei cittadini.

 

Roma, 17 giugno 2008