Un ‘capro espiatorio’ non servirà a salvare un Governo che non ha più la forza di governare

Un ‘capro espiatorio’ non servirà a salvare un Governo che non ha più la forza di governare

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati.
  
Il Governo Berlusconi, battuto ieri in Parlamento sul Rendiconto Generale dello Stato, mostra i chiari segni di un’esperienza politica consumata, esaurita.
Quanto accaduto non è ‘un infortunio’ come lo ha definito il Ministro Sacconi. L’equipaggio della nave, in vista della tempesta, non ha fatto gioco di squadra e si è diviso su diverse scialuppe di salvataggio. Oggi gli esponenti di spicco di quella stessa nave affermano che non c’è nessun complotto e serve semplicemente una verifica….

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati.
 
 
Il Governo Berlusconi, battuto ieri in Parlamento sul Rendiconto Generale dello Stato, mostra i chiari segni di un’esperienza politica consumata, esaurita.
Quanto accaduto non è ‘un infortunio’ come lo ha definito il Ministro Sacconi. L’equipaggio della nave, in vista della tempesta, non ha fatto gioco di squadra e si è diviso su diverse scialuppe di salvataggio. Oggi gli esponenti di spicco di quella stessa nave affermano che non c’è nessun complotto e serve semplicemente una verifica.
Ciò che strabilia è la superficialità con cui il centrodestra commenta quanto avvenuto. Ancor più avvilente è constatare che si punta il dito contro il Ministro Tremonti, quasi fosse soltanto lui la causa delle inadempienze di questo Governo.
Trovare un ‘capro espiatorio’ non servirà a salvare un Governo che non ha più la forza di governare.
Il berlusconismo ha fatto il suo tempo. Bisogna voltare pagina.
La ‘fiducia’ ottenuta con tante piccole promesse, non servirà a tenere in vita un Governo moribondo. Quando le cose non funzionano, bisogna farsi da parte e lasciare che altri, con idee più fresche e competitive, diano una sferzata di vitalità al Paese.
Il ricambio generazionale è una necessità della politica italiana.
Il Presidente del Consiglio se ha a cuore le sorti del Paese, proponga lui stesso un Governo di transizione. L’Italia è bloccata da una zavorra che la tiene imprigionata nella crisi.
Se qualcuno aspettava un segno tangibile per prendere decisioni importanti, credo che quanto accaduto ieri in Parlamento è più che un segno premonitore, è l’epilogo di una storia urlata a gran voce.