Se non si attua una politica nuova, non basteranno cento ‘aggiustamenti’ alla Finanziaria ….

Se non si attua una politica nuova, non basteranno cento ‘aggiustamenti’ alla Finanziaria ….

 Se non si attua una politica nuova, non basteranno cento ‘aggiustamenti’ alla Finanziaria per risanare il Paese 
 

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
 
La Manovra Finanziaria poteva e doveva attingere in maggior misura, là dove ci sono enormi patrimoni ed invece si è deciso: ‘lacrime e sangue per tutti’.
A sottolinearlo, oggi, è il ‘Financial Times’, il principale giornale economico- finanziario del Regno Unito, tra i più autorevoli e letti al mondo….

 Se non si attua una politica nuova, non basteranno cento ‘aggiustamenti’ alla Finanziaria per risanare il Paese 
 
Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
 
La Manovra Finanziaria poteva e doveva attingere in maggior misura, là dove ci sono enormi patrimoni ed invece si è deciso: ‘lacrime e sangue per tutti’.
A sottolinearlo, oggi, è il ‘Financial Times’, il principale giornale economico- finanziario del Regno Unito, tra i più autorevoli e letti al mondo.
Il giornale britannico parla di peggioramento delle condizioni di vita nel ‘Bel Paese’, parla di un ‘pacchetto d’austerità’ e dà la colpa di questo, all’aumento delle tasse per gli ‘italiani ordinari’, paventando la possibilità che scompaia la ‘middle class’, ovvero il ceto medio.
Il mondo economico-finanziario più accreditato, afferma che si potevano fare altre scelte e denuncia uno stato di cose, in Italia, che può portare alla scomparsa del ceto medio.
Non si tratta, a questo punto, di una lotta tra classi. Si tratta, altresì, di attuare una politica solidaristica ed intelligente.
La storia insegna che il divario economico tra i cittadini, oltre la soglia della tollerabilità, genera  malcontento, proteste e disfunzioni.
La decisione di mettere le mani nelle tasche di tutti gli italiani, chiedendo ai detentori dei grandi patrimoni sacrifici non commisurati alle proprie possibilità, è stata una decisione infelice, ha generato povertà e non ha risolto le cose.
Si parla già di manovre aggiuntive, si annuncia la manovra di ottobre, a dimostrazione che quanto fatto è insufficiente.
E’ tempo che la ragione prevalga sui condizionamenti politici e si chieda agli italiani di contribuire al risanamento del Paese, nel limite delle proprie possibilità.
Il ritorno dei capitali dall’estero ha prodotto ai legittimi proprietari un vantaggio economico. Nessuno vuole che debbano essere scippati di quanto accumulato nel tempo con lavoro ed investimenti, ma è indecoroso pensare che i pensionati debbano veder ulteriormente ridotta la loro già misera pensione, mentre altri debbano contribuire a risanare il Paese con cifre puramente simboliche, se analizzate alla luce dei patrimoni posseduti.
Va inoltre combattuta con fermezza e determinazione l’evasione fiscale, che priva lo Stato di ingenti somme di danaro, che dovrebbero servire a garantire servizi, scuole, sanità, per tutti. Anche in questo caso, chi va sollecitato al rispetto delle regole, non è certo il pensionato o il lavoratore dipendente, che prima paga le tasse e poi porta a casa quel che resta.
Una società più giusta può esistere se si attua una politica che non salvaguardi solo grandi patrimoni e banchieri.
Se questo Governo non comprenderà che la politica attuata fin’ora non è più tollerabile, a causa della crisi economica globale, non basteranno cento, mille, aggiustamenti alla Finanziaria, per risanare il Paese.