Scuola: se si sceglie di permettere solo ai benestanti di accedere all’istruzione, si infligge….

Scuola: se si sceglie di permettere solo ai benestanti di accedere all’istruzione, si infligge….

 

Scuola: se si sceglie di permettere solo ai benestanti di accedere all’istruzione, si infligge un duro colpo alla democrazia

 

Nota dell’on. Gero Grassi- Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati   

 
La giornata odierna rappresenta lo start per una serie di iniziative pubbliche che il mondo della scuola, della ricerca e dell’università intende attuare, per portare allo scoperto tutte le falle del Decreto Gelmini.
Scendono in piazza: professori, precari, genitori, ricercatori universitari……
 

Scuola: se si sceglie di permettere solo ai benestanti di accedere all’istruzione, si infligge un duro colpo alla democrazia
 
Nota dell’on. Gero Grassi- Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati   
 
La giornata odierna rappresenta lo start per una serie di iniziative pubbliche che il mondo della scuola, della ricerca e dell’università intende attuare, per portare allo scoperto tutte le falle del Decreto Gelmini.
Scendono in piazza: professori, precari, genitori, ricercatori universitari.
Non era mai accaduto prima che alunni e docenti scioperassero insieme, che precari e titolari di cattedra condividessero le medesime preoccupazioni, che insegnanti e ricercatori denunciassero le stesse deficienze.
La legge 133 Gelmini con i tagli agli organici e i provvedimenti sul riordino delle scuole superiori infligge il colpo finale al sistema pubblico dell’ istruzione. A parole si è vicini ai cittadini per mantenere alto il consenso, nei fatti si toglie al pubblico per dare al privato. 
E’ stato presentato in questi giorni l’identikit del ricercatore italiano, durante il convegno «Università prove di cambiamento». I ricercatori italiani sono tra i più poveri d’Europa. Lo stipendio di un neo-assunto è di 1250 euro. Ma fortunati quelli che riescono ad averlo. Molti insegnano senza retribuzione, in attesa che qualcosa nel futuro accada.
Qualcosa sta accadendo, ma come i gamberi facciamo passi indietro.
Classi sempre più numerose. Laboratori più scarni. Bagni privi anche dello stretto necessario. E poi ancora tagli sulle assunzioni, ridotto sostegno ai disabili. Ridotta offerta formativa.
Se sommiamo tutte queste novità scaturite dal Decreto Gelmini il risultato è: più precariato, meno formazione ed uno spartiacque sempre più largo tra istruzione pubblica e privata.
La strada che il Governo di centrodestra sta percorrendo è una strada molto pericolosa. Ancora una volta si punta a dividere i cittadini in cittadini di serie A e cittadini di serie B.
Un Paese può crescere se tutti i suoi figli vengono messi nella condizione di elevarsi culturalmente e far progredire i territori in tutti i settori.
Se si sceglie invece di permettere solo ai benestanti di accedere all’istruzione, si infligge un duro colpo alla democrazia.