21 Gen Sanità: solidarietà ai lavoratori dell’Aias di Cagliari che pagano scelte politiche sbagliate
Posted at 01:00h
in Comunicati Stampa

Domani i dipendenti dell’Aias di Cagliari si recheranno presso l’assessorato regionale alla Sanità, per chiedere un incontro all’assessore Antonello Liori. L’azienda, che offre servizi di riabilitazione in convenzione con il servizio sanitario, ha aperto le procedure per mettere in cassa integrazione 124 lavoratori, a cui si aggiungono 190 licenziamenti. L’annunciato piano della Giunta di riorganizzazione generale dei servizi sanitari e socio-sanitari, non avrebbe dovuto comportare la perdita di posti di lavoro e avrebbe dovuto invece qualificare i servizi per l’utenza….
Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente della Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
Domani i dipendenti dell’Aias di Cagliari si recheranno presso l’assessorato regionale alla Sanità, per chiedere un incontro all’assessore Antonello Liori. L’azienda, che offre servizi di riabilitazione in convenzione con il servizio sanitario, ha aperto le procedure per mettere in cassa integrazione 124 lavoratori, a cui si aggiungono 190 licenziamenti. L’annunciato piano della Giunta di riorganizzazione generale dei servizi sanitari e socio-sanitari, non avrebbe dovuto comportare la perdita di posti di lavoro e avrebbe dovuto invece qualificare i servizi per l’utenza. Ma a quanto pare la realtà è ben altra cosa e rischia di travolgere centinaia di famiglie sarde.
Il Governo di centrodestra non può continuare a fare spot elettorali, annunciando la fine della crisi e la crescita economica oltre ogni aspettativa. La gente paga sulla propria pelle scelte politiche che non tengono al centro la persona e la famiglia nella sua globalità.
Ridurre la spesa sanitaria è opportuno, è doveroso, ma certamente non a scapito dei servizi, degli utenti e degli operatori sanitari.
Esprimo tutta la mia solidarietà ai lavoratori dell’Aias di Cagliari, che hanno deciso di protestare contro scelte, evidentemente errate, del governo regionale. Auspico una risoluzione repentina della vicenda per il bene dei pazienti e dei lavoratori