Sanità Puglia. Piano di Rientro doloroso ma necessario per avere un futuro

Sanità Puglia. Piano di Rientro doloroso ma necessario per avere un futuro

Nota dell’On. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati.
 
Non c’è taglio che non provochi dolore. Tagliare può significare amputare, eliminare, dividere. In ognuna delle suddette accezioni provoca comunque un distacco da qualcosa o qualcuno, a cui sicuramente siamo legati da legami d’affetto.
La Regione Puglia è costretta a dare il proprio assenso a tagli drastici che investiranno la sanità pubblica. I tagli riguarderanno ospedali, reparti, personale, servizi. E’ chiaro che l’impatto è doloroso. Ma quando non v’è alternativa, opporsi senza avere in tasca soluzione alcuna, serve solo a soffrire di più…..

Nota dell’On. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati.
 
Non c’è taglio che non provochi dolore. Tagliare può significare amputare, eliminare, dividere. In ognuna delle suddette accezioni provoca comunque un distacco da qualcosa o qualcuno, a cui sicuramente siamo legati da legami d’affetto.
La Regione Puglia è costretta a dare il proprio assenso a tagli drastici che investiranno la sanità pubblica. I tagli riguarderanno ospedali, reparti, personale, servizi. E’ chiaro che l’impatto è doloroso. Ma quando non v’è alternativa, opporsi senza avere in tasca soluzione alcuna, serve solo a soffrire di più.
Un buon padre di famiglia non vorrebbe mai negare ai propri figli gli strumenti necessari per vivere e crescere serenamente, ma se per farlo deve indebitarsi tanto, da non poter poi più avere sotto la sua tutela i figli, è chiaro che sceglierà di economizzare per dar loro un futuro.
Con il cuore sono vicino ai tanti amministratori che combattono per mantenere strutture ospedaliere e servizi nel loro comune di appartenenza. E’ loro preciso dovere farlo. Agli stessi tuttavia chiedo di analizzare la situazione con ragionevolezza.
Quale sanità può offrire ai cittadini una struttura obsoleta, incompleta o non potenziata dalle nuovissime tecnologie mediche?
E’ necessaria anche in sanità una cooperazione che funzioni, nell’ambito della quale più comuni decidano di investire su una sola struttura d’eccellenza.
Meglio fare qualche chilometro ed avere la certezza che la sanità è eccellente, che restare a casa con una risposta sanitaria parziale ed obsoleta.
Il Consiglio Regionale di Puglia ha una via obbligata da seguire. Le regole arrivano dal Governo centrale e non v’è alternativa se non accettarle.
La “scure” che investirà la sanità pugliese e quella di moltissimi altri territori del mezzogiorno è da addebitare alle decisioni infelici del Ministro dell’Economia Tremonti e del Presidente del Consiglio Berlusconi. 
E’ arrivato il momento di rivedere i criteri che a livello nazionale portano alla distribuzione del danaro in sanità. Il criterio non è equo per molte regioni, la Puglia in primis.
Ancora una volta la ripartizione dei fondi privilegia il nord, perché con popolazione più anziana. E’ giusto che tutti diano il proprio contributo a risanare le “casse”, ma ci vuole equità e saggezza nelle scelte, non parzialità e campanilismo.
La sanità del futuro non può essere quella dei decenni passati, ne siamo consapevoli. Non lo consente la crisi che stiamo attraversando. Non lo consentono i costi delle nuove terapie a disposizione dei pazienti. Non lo consentono i costi delle nuove indagini diagnostiche, sempre più attendibili ed accurate.
La Puglia deve ripartire dal Piano di Rientro che non sarà indolore. Deve risparmiare oggi per investire domani. Deve comportarsi come quel buon padre di famiglia, che ha fatto sacrifici, per dare un futuro ai propri figli. Deve investire nella buona politica per non subire più scelte scellerate.