Sanità: Il caso della bambina di Gela merita una riflessione

Sanità: Il caso della bambina di Gela merita una riflessione

 
Nota dell’on. Gero Grassi
Vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera
  
Il caso della bambina morta a Gela durante le festività natalizie, in attesa di un elicottero che la trasportasse in un Ospedale specializzato, riapre la discussione sulla rigidità di competenze, regolamenti, protocolli, procedure da seguire. A dimostrazione che burocrazia e calcolo matematico non possono essere alla base della Sanità italiana.
Ognuno di noi nasce col suo destino, ma un intervento tempestivo da parte delle autorità sanitarie competenti, a volte può servire a deviare la via del male.
Fare il medico o l’operatore sanitario non può essere semplicemente un mestiere, deve essere soprattutto una missione che affonda le sue radici nel giuramento di Ippocrate.
 

Nota dell’on. Gero Grassi
Vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera
 
 
Il caso della bambina morta a Gela durante le festività natalizie, in attesa di un elicottero che la trasportasse in un Ospedale specializzato, riapre la discussione sulla rigidità di competenze, regolamenti, protocolli, procedure da seguire. A dimostrazione che burocrazia e calcolo matematico non possono essere alla base della Sanità italiana.
Ognuno di noi nasce col suo destino, ma un intervento tempestivo da parte delle autorità sanitarie competenti, a volte può servire a deviare la via del male.
Fare il medico o l’operatore sanitario non può essere semplicemente un mestiere, deve essere soprattutto una missione che affonda le sue radici nel giuramento di Ippocrate.
Ed oggi invece, sempre più spesso accade che i medici devono fare i conti con una realtà da burocrati: ferrei protocolli da seguire, il tetto della spesa farmaceutica da non sforare, le analisi diagnostiche che hanno un costo che non può essere sottovalutato, i codici di diverso colore per l’accesso al pronto soccorso da rispettare, i ricoveri solo per i casi veramente gravi…
Tutto questo, inevitabilmente pone il paziente non in primo piano. Si deve essere bravi nella diagnosi, ma si deve tener conto di molteplici fattori che, inevitabilmente, ne condizionano le scelte.
E’ necessario il giusto equilibrio. E’ necessario che il medico non rinunci a vivere la sua professione come una missione ed è assolutamente necessario che il Governo riveda la politica sanitaria, ponendo al primo posto l’attenzione per la persona che soffre.
Uno Stato moderno e tecnologicamente avanzato non può e non deve rinunciare all’umanità che deve essere sempre l’humus sul quale far crescere ogni decisione.