Sanità: gli indici di deprivazione, privati dal Governo del loro valore intrinseco

Sanità: gli indici di deprivazione, privati dal Governo del loro valore intrinseco

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
 
Robin Hood colpisce ancora, ma non come l’eroe popolare inglese nella foresta di Sherwood, che ruba ai ricchi per dare ai poveri.
In Italia le decisioni del Governo mirano a sottrarre fondi al già povero sud per rimpinguare le casse del ricco nord.
Per quel che riguarda la ripartizione dei fondi in Sanità è ancora tensione tra nord e sud. Il gruppo guidato dalle regioni del Mezzogiorno, composto da: Campania, Calabria, Sicilia, Basilicata, Sardegna, Molise, Puglia, Marche e Liguria, torna a chiedere a gran voce di considerare, per il riparto dei fondi, gli indici di deprivazione…..

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
 
Robin Hood colpisce ancora, ma non come l’eroe popolare inglese nella foresta di Sherwood, che ruba ai ricchi per dare ai poveri.
In Italia le decisioni del Governo mirano a sottrarre fondi al già povero sud per rimpinguare le casse del ricco nord.
Per quel che riguarda la ripartizione dei fondi in Sanità è ancora tensione tra nord e sud. Il gruppo guidato dalle regioni del Mezzogiorno, composto da: Campania, Calabria, Sicilia, Basilicata, Sardegna, Molise, Puglia, Marche e Liguria, torna a chiedere a gran voce di considerare, per il riparto dei fondi, gli indici di deprivazione. La proposta è rispedita al mittente dal Veneto, deciso a mantenere il meccanismo basato sull’età degli abitanti, che ovviamente favorisce il nord a causa della popolazione più anziana.
Secondo Luca Zaia “non esiste nessun supporto oggettivo in grado di dimostrare che redditi bassi provocano più malattie”.
Ma se così fosse un cittadino che ha un reddito basso non dovrebbe rinunciare a cure odontoiatriche, a visite oculistiche, a screening di prevenzione, ad analisi di controllo, ed invece nelle regioni più povere accade esattamente questo.
Moltissime famiglie sono costrette a negare ai propri figli tutte quelle cure e la prevenzione che necessitano costi aggiuntivi, rispetto a quanto garantito dal Sistema Sanitario Nazionale. Così accade sempre più spesso che il sorriso di un bambino nato in una famiglia non agiata, non abbia lo stesso impatto del sorriso di un bambino vissuto in seno ad una famiglia benestante.
Quanto affermato dunque dal Veneto e dalle regioni del Nord in generale, è uno schiaffo alla povertà ed un volersi approfittare di chi è fragile e già poco tutelato.
Mi auguro che la solidarietà possa aprire uno spiraglio verso un riparto dei fondi in sanità, che tenga conto degli indici di deprivazione. Il Ministro Fitto che ha facoltà di incidere dimostri quanto tiene al Mezzogiorno d’Italia. Sta propagandando l’accelerazione dei due programmi operativi interregionali: “attrattori culturali, naturali e turismo” e “energie rinnovabili e risparmio energetico”. Una cosa non deve escludere l’altra, perché la politica del baratto non garantisce tutti i cittadini e soprattutto perché la salute viene prima di ogni cosa.