Rapporto Istat: la spesa pensionistica non scende

Rapporto Istat: la spesa pensionistica non scende

 

Dal 2003 al 2014 l’età di pensionamento si è progressivamente innalzata. L’età media dei nuovi pensionati di vecchiaia è passata da 62,8 a 63,5 anni, quella mediana da 60 a 62. Quindi siamo ancora molto lontani dalla media di 65 anni e lontanissimi dal limite 66 anni e 7 mesi della legge Fornero.
Aumenta il numero di anni di contribuzione con cui si arriva al pensionamento. Il progressivo invecchiamento della platea dei pensionati di vecchiaia deriva da tre elementi congiunti: in primis, i due terzi dei pensionati di vecchiaia del 2003 sono ancora vivi nel 2014 e le pensioni di cui sono titolari sono quindi migrate verso classi di durata più elevate; il secondo elemento è che nel periodo considerato si è verificato un calo cospicuo dei nuovi pensionati. Infine, la permanenza nello stato di pensionamento cresce anche in conseguenza dell’incremento della speranza di vita, che si riflette nella crescita dell’età media dei pensionati alla morte (da 77,2 anni nel 2003 a 81,2 nel 2014). Dal 2003 al 2014 il reddito pensionistico medio dei nuovi pensionati è cresciuto dai 13.909 euro del 2003 ai 23.155 del 2014.Dal 2003 al 2014 l’età di pensionamento si è progressivamente innalzata. L’età media dei nuovi pensionati di vecchiaia è passata da 62,8 a 63,5 anni, quella mediana da 60 a 62. Quindi siamo ancora molto lontani dalla media di 65 anni e lontanissimi dal limite 66 anni e 7 mesi della legge Fornero.
Aumenta il numero di anni di contribuzione con cui si arriva al pensionamento. Il progressivo invecchiamento della platea dei pensionati di vecchiaia deriva da tre elementi congiunti: in primis, i due terzi dei pensionati di vecchiaia del 2003 sono ancora vivi nel 2014 e le pensioni di cui sono titolari sono quindi migrate verso classi di durata più elevate; il secondo elemento è che nel periodo considerato si è verificato un calo cospicuo dei nuovi pensionati. Infine, la permanenza nello stato di pensionamento cresce anche in conseguenza dell’incremento della speranza di vita, che si riflette nella crescita dell’età media dei pensionati alla morte (da 77,2 anni nel 2003 a 81,2 nel 2014). Dal 2003 al 2014 il reddito pensionistico medio dei nuovi pensionati è cresciuto dai 13.909 euro del 2003 ai 23.155 del 2014.
Dal 2003 al 2014 l’età di pensionamento si è progressivamente innalzata. L’età media dei nuovi pensionati di vecchiaia è passata da 62,8 a 63,5 anni, quella mediana da 60 a 62. Quindi siamo ancora molto lontani dalla media di 65 anni e lontanissimi dal limite 66 anni e 7 mesi della legge Fornero.
Aumenta il numero di anni di contribuzione con cui si arriva al pensionamento. Il progressivo invecchiamento della platea dei pensionati di vecchiaia deriva da tre elementi congiunti: in primis, i due terzi dei pensionati di vecchiaia del 2003 sono ancora vivi nel 2014 e le pensioni di cui sono titolari sono quindi migrate verso classi di durata più elevate; il secondo elemento è che nel periodo considerato si è verificato un calo cospicuo dei nuovi pensionati. Infine, la permanenza nello stato di pensionamento cresce anche in conseguenza dell’incremento della speranza di vita, che si riflette nella crescita dell’età media dei pensionati alla morte (da 77,2 anni nel 2003 a 81,2 nel 2014). Dal 2003 al 2014 il reddito pensionistico medio dei nuovi pensionati è cresciuto dai 13.909 euro del 2003 ai 23.155 del 2014.
 
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