Quali politiche per la famiglia se alle donne si nega il diritto di mettere al mondo un figlio?

Quali politiche per la famiglia se alle donne si nega il diritto di mettere al mondo un figlio?

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
 
I dati divulgati in questi giorni dall’Istat, fotografano un Paese che si mantiene in piedi ma cammina barcollando, privo di stabilità economica e sociale.
Si parla tanto di politiche per la famiglia. Apprendiamo, poi, che ‘ben 800.000 donne, con l’arrivo di un figlio, sono state costrette a lasciare il lavoro, perché licenziate o messe nelle condizioni di doversi dimettere’. Il fenomeno colpisce soprattutto le nuove generazioni e si presenta particolarmente critico nel Mezzogiorno. Riguarda l’8,7% delle madri lavoratrici. Ad alcune di loro, addirittura, al momento dell’assunzione è stato proposto di firmare delle ‘dimissioni in bianco’.
Quali politiche per la famiglia? Quali incentivi per le nascite? Quale attenzione per la vita?
Questi dati lasciano intendere esattamene il contrario.
Un Paese che non è capace di tutelare la famiglia, che è il nucleo embrionale della società in evoluzione, è un Paese che non potrà mai crescere, progredire, svilupparsi…..

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
 
I dati divulgati in questi giorni dall’Istat, fotografano un Paese che si mantiene in piedi ma cammina barcollando, privo di stabilità economica e sociale.
Si parla tanto di politiche per la famiglia. Apprendiamo, poi, che ‘ben 800.000 donne, con l’arrivo di un figlio, sono state costrette a lasciare il lavoro, perché licenziate o messe nelle condizioni di doversi dimettere’. Il fenomeno colpisce soprattutto le nuove generazioni e si presenta particolarmente critico nel Mezzogiorno. Riguarda l’8,7% delle madri lavoratrici. Ad alcune di loro, addirittura, al momento dell’assunzione è stato proposto di firmare delle ‘dimissioni in bianco’.
Quali politiche per la famiglia? Quali incentivi per le nascite? Quale attenzione per la vita?
Questi dati lasciano intendere esattamene il contrario.
Un Paese che non è capace di tutelare la famiglia, che è il nucleo embrionale della società in evoluzione, è un Paese che non potrà mai crescere, progredire, svilupparsi.
Il Governo guarda ai dati dell’Istat con la lente di ingrandimento, soffermando la propria attenzione sui dati che piacciono.
I dati vanno analizzati tutti, con obiettività e mente critica, andando oltre le cifre e le percentuali. Quelli che riguardano il lavoro femminile, non sono per niente edificanti: peggiora la qualità del lavoro; rimane la disparità salariale rispetto agli uomini; cresce il part- time involontario; si nega la possibilità di mettere al mondo un figlio.
E’ questo il risultato delle politiche per la famiglia, adottate dall’attuale Governo di Centrodestra?
Non serve sventolare bandiere ed affermare che per storia e tradizione determinati valori sono proprio di una parte politica.
Le politiche per la famiglia devono trovare concretezza ed attuazione nel quotidiano. Sono frutto di leggi chiare, per tutelare la cellule base della nostra società.
Al momento i dati fotografano un Paese, in cui le donne vengono messe dinanzi ad un bivio: lavoro o maternità.
Non accade così negli altri Paesi europei. E’ tempo di cambiare!