PROTAGONISTI DEL NOSTRO TEMPO – MEMORIE D’INCIAMPO A ROMA

PROTAGONISTI DEL NOSTRO TEMPO – MEMORIE D’INCIAMPO A ROMA

PROTAGONISTI DEL NOSTRO TEMPO
Giornale scolastico “Scuola Media G. Gesmundo” Terlizzi
 
MEMORIE D’INCIAMPO A ROMA
Il 14 gennaio, insieme ad altri studenti della scuola Gesmundo, accompagnata dai D.S. Pellegrini e Porfilio, dalle professoresse di Molfetta e Andriani, mi sono recata a Roma per una cerimonia molto importante: la posa, in via Licia, della pietra d’inciampo in memoria del martire ardeatino Gioacchino Gesmundo.
Ma cosa è una pietra d’inciampo? Le pietre d’inciampo, gli Stolpersteine, nascono da una idea dello scultore berlinese Gunter Demnig in memoria dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti; sono dei sanpietrini rivestiti di ottone sulla superficie superiore sulla quale sono incisi il nome della persona deportata, l’anno di nascita, la data e il luogo di deportazione e la data di morte, per ricordare chi si voleva ridurre soltanto a un numero.
Posta davanti alla porta della casa in cui abitò il deportato, vuol essere una sorta di “inciampo visivo e mentale”, per far fermare a riflettere chi vi passa vicino. Ed eccoci, quella sera, alle ore 15,30 davanti quella che fu la casa del prof. Gesmundo a Roma, insieme a tante persone arrivate in quel luogo per assistere alla cerimonia. Tra i terlizzesi presenti c’erano anche il nipote del professore di cui porta il nome, Gioacchino Gesmundo, l’on. Gero Grassi e l’editore Renato Brucoli. C’era tanta di quella gente: le autorità, gli organizzatori, lo scultore Demnig, ma soprattutto erano presenti gli ex alunni del professor Gesmundo che, commossi, hanno raccontato ciò che ricordavano del nostro compaesano, nonché loro Maestro.
Una squadra di operai ha tracciato sul marciapiede un quadrato, lo ha tagliato con il flessibile e lo scultore ha collocato la “memoria d’inciampo” nel pavimento, fissandola con della malta. Ne è seguito un breve reading tratto dallo spettacolo “Quelli dell’Alberone” di Massimiliano Coccia.
Non sono mancati foto e applausi da parte di tutti i presenti.
Non tutti noi siamo riusciti a vedere da vicino la posa del sanpietrino, poiché c’era tantissima gente che si accalcava davanti all’artista, ma senz’altro tutti siamo stati orgogliosi di essere concittadini di un uomo come Gesmundo e di essere in quel momento, li, a rappresentarlo… un’esperienza che ricorderemo per tutta la vita!
Antonella Alipo Tamborra, 3G

GIUGNO 2013