Promozione e disciplina del commercio Equo e Solidale

Promozione e disciplina del commercio Equo e Solidale

 
 
L’approvazione alla Camera dei deputati, a larghissima maggioranza, del testo unificato in materia di promozione e disciplina del commercio equo e solidale è il passo decisivo verso la prima legge nazionale del settore. Una legge attesa da dieci anni e frutto del lavoro nel tempo di tanti parlamentari mossi anche dall’impulso delle associazioni e dei movimenti civici.
Il fenomeno del commercio equo e solidale, alla luce delle sue caratteristiche intrinseche e delle connesse esigenze di protezione giuridica, tuttavia non si presta ad essere disciplinato esclusivamente a livello nazionale. In questo senso, come ha dichiarato la relatrice Chiara Scuvera (Pd), è necessario che l’Unione dia vita ad una normativa europea, anche cogliendo la sfida che alcuni Paesi europei, come la Francia e ora anche l’Italia (e ancor prima nel nostro Paese le regioni), hanno lanciato con una normativa quadro di riconoscimento e di sostegno del commercio equo e solidale, nel segno dell’utilità sociale dell’iniziativa economica sancita nell’articolo 41 della Costituzione, che vale naturalmente per tutte le imprese.
Si tratta di un provvedimento ispirato da dinamismo, sussidiarietà e promozione, le cui caratteristiche principali sono il riconoscimento dei soggetti coinvolti, la definizione degli ambiti di applicazione, una particolare attenzione alla tutela del marchio e all’etichettatura e interventi per la diffusione e a sostegno del commercio equo e solidale.
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