Processo breve: una priorità per il Governo ma non per le migliaia di cittadini disoccupati

Processo breve: una priorità per il Governo ma non per le migliaia di cittadini disoccupati

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati.
 
 Riparte oggi nell’Aula della Camera il dibattito sul processo breve. Il voto è previsto per domani. Ancora una volta l’attuale Governo impegna tutte le sue energie per provvedimenti che non mirano a risolvere i problemi più urgenti del Paese.
L’economia langue, i giovani protestano a causa di un precariato che gli nega il futuro, le industrie chiudono, quando va meglio si trasferiscono all’estero ed il Parlamento italiano trova urgente discutere una norma, che accorcia i tempi di prescrizione per gli imputati incensurati nei processi di primo grado.
Se alla Camera si discute un determinato argomento, è perché c’è una Maggioranza che lo ha deciso, nel rispetto del regolamento.
E’ opportuno sottolineare che per l’attuale Maggioranza è più urgente discutere di ‘certa giustizia’, piuttosto che impegnarsi a creare le condizioni di sviluppo che possono traghettare il Paese fuori dalla crisi.
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Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati.
 
 Riparte oggi nell’Aula della Camera il dibattito sul processo breve. Il voto è previsto per domani. Ancora una volta l’attuale Governo impegna tutte le sue energie per provvedimenti che non mirano a risolvere i problemi più urgenti del Paese.
L’economia langue, i giovani protestano a causa di un precariato che gli nega il futuro, le industrie chiudono, quando va meglio si trasferiscono all’estero ed il Parlamento italiano trova urgente discutere una norma, che accorcia i tempi di prescrizione per gli imputati incensurati nei processi di primo grado.
Se alla Camera si discute un determinato argomento, è perché c’è una Maggioranza che lo ha deciso, nel rispetto del regolamento.
E’ opportuno sottolineare che per l’attuale Maggioranza è più urgente discutere di ‘certa giustizia’, piuttosto che impegnarsi a creare le condizioni di sviluppo che possono traghettare il Paese fuori dalla crisi.
Sbaglia chi parla di ostruzionismo da parte delle opposizioni, che stanno svolgendo il loro ruolo di pungolo e stanno evidenziando errori di programmazione politica da parte dell’attuale Governo.
Nessuno ha mai affermato che in Italia non serva una riforma della Giustizia, ma esiste una scala di priorità che va rispettata.
Non serve avere una casa bellissima, arredata con tutti i comfort, se poi non si ha nulla da mettere sulla tavola.
Ebbene l’Italia in questo momento ha problemi più urgenti da risolvere. Deve far ripartire l’economia, deve garantire un lavoro ai giovani che terminano il loro corso di studi, deve risolvere il problema delle pensioni che sta per collassare, deve occupare un ruolo dignitoso all’interno dell’Europa, per meglio difendere i propri prodotti e le proprie posizioni.
Quanto alla ‘giustizia’ bisogna lavorarci, ma non con priorità assoluta rispetto alle necessità primarie. Tra l’altro il percorso intrapreso dall’attuale Governo, non tende alla condivisione e compartecipazione, assolutamente necessaria su una tematica così delicata, ma opta per il raggiungimento dell’obiettivo a qualunque costo.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è più volte intervenuto, nelle scorse settimane, per sostenere che su riforme importanti come quella della giustizia sarebbe meglio ricercare la massima condivisione del Parlamento, evitando forzature o voti di fiducia.
Il Processo breve resta una priorità per l’attuale Governo, ma non per le migliaia di cittadini disoccupati.