Primarie Puglia: una battaglia mediatica a suon di offese

Primarie Puglia: una battaglia mediatica a suon di offese

 
Nota dell’on. Gero Grassi parlamentare PD di Puglia
 
 
Nessun segnale distensivo da parte di chi si dice capace di una coalizione più larga e moderata.
Chi si propone come persona saggia e responsabile non deve affermare le proprie idee offendendo l’avversario. E’ un segno di debolezza, non di forza.
La battaglia mediatica a suon di offese, in vista delle primarie di  domenica prossima, sta portando  la Puglia agli onori della cronaca nazionale con connotazione negativa.
Pare una corsa agli ostacoli, nell’ambito della quale si chiamano a raccolta gli amici, per disseminare ostacoli sul percorso dell’avversario. Non è un atteggiamento molto sportivo. Non è sinonimo di saggezza e responsabilità, tutto ciò.
Si afferma: “in politica l’io non esiste, vige soltanto il noi.”  Ma quando si tratta di decidere avviene esattamente il contrario….
 
 

Nota dell’on. Gero Grassi parlamentare PD di Puglia
 
Nessun segnale distensivo da parte di chi si dice capace di una coalizione più larga e moderata.
Chi si propone come persona saggia e responsabile non deve affermare le proprie idee offendendo l’avversario. E’ un segno di debolezza, non di forza.
La battaglia mediatica a suon di offese, in vista delle primarie di  domenica prossima, sta portando  la Puglia agli onori della cronaca nazionale con connotazione negativa.
Pare una corsa agli ostacoli, nell’ambito della quale si chiamano a raccolta gli amici, per disseminare ostacoli sul percorso dell’avversario. Non è un atteggiamento molto sportivo. Non è sinonimo di saggezza e responsabilità, tutto ciò.
Si afferma: “in politica l’io non esiste, vige soltanto il noi.”  Ma quando si tratta di decidere avviene esattamente il contrario.
Avvelenare il clima politico non servirà di  certo a rendere più forte il centrosinistra. Qualcuno pensa che con le proprie truppe può vincere la battaglia, ignorando che la forza è nella gente, negli elettori, che non sempre fanno parte delle proprie milizie.
Ma attenzione, la grande maggioranza dei cittadini vuole segnali di distensione, vuole un clima di riappacificazione. La guerra può portare alla vittoria di una battaglia ma può anche nascondere insidie che minano il progetto globale.
Il PD dia segnali di lungimiranza, saggezza e serenità. Il nostro competitor non è nel centrosinistra, ma nel centrodestra.