17 Set Primarie: ho un’opinione differente da Vendola e D’Alema
Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
Le Primarie non sono la panacea per tutti i mali, né uno spauracchio dal quale tenersi lontani, sono altresì uno strumento di democrazia partecipata, che i cittadini hanno mostrato di apprezzare, sottoponendosi a lunghe code ed estenuanti attese, per dare col proprio voto, un contributo significativo alla politica di centrosinistra.
Mi piacerebbe che su questo riflettessero il Presidente Vendola ed il Presidente D’Alema in antitesi sulle primarie e piuttosto lontani nelle loro analisi dal valore autentico delle stesse.
Vendola vede nelle primarie la possibilità tangibile per rafforzare la sua ascesa politica e spinge il motore al massimo.
Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
Le Primarie non sono la panacea per tutti i mali, né uno spauracchio dal quale tenersi lontani, sono altresì uno strumento di democrazia partecipata, che i cittadini hanno mostrato di apprezzare, sottoponendosi a lunghe code ed estenuanti attese, per dare col proprio voto, un contributo significativo alla politica di centrosinistra.
Mi piacerebbe che su questo riflettessero il Presidente Vendola ed il Presidente D’Alema in antitesi sulle primarie e piuttosto lontani nelle loro analisi dal valore autentico delle stesse.
Vendola vede nelle primarie la possibilità tangibile per rafforzare la sua ascesa politica e spinge il motore al massimo.
D’Alema teme che le primarie possano scalfire la leadership del Partito Democratico ed afferma che solo chi si è candidato alla segreteria del Partito può candidarsi alle primarie.
Sono punti di vista legittimi, che rispetto. a mio avviso tuttavia, abbastanza lontani dalle primarie, così come concepite dallo statuto del Partito Democratico.
Andare alle primarie per rafforzare la propria leadership senza avere l’ambizione di allargare il consenso, al contrario, avendo l’ambizione di tenere ben stretto quel che si è conquistato, non porta da nessuna parte.
Il Presidente Vendola non può immaginare di giocare una partita tutta sua, perché senza giocatori non c’è partita.
Il Presidente D’Alema non può invece, chiudere la partita sulle primarie affermando: “i grandi partiti europei candidano i loro leader alla guida del governo. E’ un principio che abbiamo perfino inserito nel nostro Statuto.”
Il PD non può essere un partito aperto a parole, ma chiuso nei fatti.
La sana competizione mette a confronto idee e progetti che sono il motore propulsore di una forza politica che ha l’ambizione di accrescere il suo consenso, perché capace di dare risposte ai cittadini e di leggere i segni dei tempi.
Insistendo sulle primarie al solo scopo di individuare i candidati, si rischia di svuotare le stesse di potenzialità, contenuto, essenza vera.
Il mio auspicio è che presto tutte le forze di centrosinistra, attraverso il dialogo individuino non solo persone ma anche percorsi e strategie per dare all’Italia una politica nuova, seria, costruttiva. E non si tratta di metter in atto l’antiberlusconismo. Sbaglia chi persegue questa strada. Si tratta di rimboccarsi le maniche e lavorare in ogni paesino, comune, territorio, regione, per conoscere i problemi e trovare soluzioni che diano ai cittadini più lavoro, più sicurezza, più serenità, più fiducia nel futuro.