Precariato: domani in piazza i giovani di Palermo

Precariato: domani in piazza i giovani di Palermo

In Italia non si parla di lavoro, perché a nessuno venga in mente di chiederlo
Nota dell’on. Gero Grassi Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
  
 I giovani scenderanno in piazza domani, a Palermo, contro la precarietà,  per rivendicare il diritto al lavoro e tutelare la propria dignità.
Non a caso questa manifestazione parte dalla Regione più a sud dell’Italia, dove disoccupazione e precarietà hanno dimensioni colossali.
Chi ha la fortuna di essere nato a ridosso delle Alpi, vive la sua condizione di giovane lavoratore con garanzie ed opportunità differenti.
Piuttosto che omogeneizzare le opportunità sul territorio, l’attuale Governo, messo sotto scacco dalla Lega Nord, crea steccati, che rimarcano differenze economico-sociali, che ci portiamo dietro dal dopoguerra.
 

In Italia non si parla di lavoro, perché a nessuno venga in mente di chiederlo

Nota dell’on. Gero Grassi Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
  
 
I giovani scenderanno in piazza domani, a Palermo, contro la precarietà,  per rivendicare il diritto al lavoro e tutelare la propria dignità.
Non a caso questa manifestazione parte dalla Regione più a sud dell’Italia, dove disoccupazione e precarietà hanno dimensioni colossali.
Chi ha la fortuna di essere nato a ridosso delle Alpi, vive la sua condizione di giovane lavoratore con garanzie ed opportunità differenti.
Piuttosto che omogeneizzare le opportunità sul territorio, l’attuale Governo, messo sotto scacco dalla Lega Nord, crea steccati, che rimarcano differenze economico-sociali, che ci portiamo dietro dal dopoguerra.
I giovani del sud, sfruttati e sottopagati, vivono la condizione di un precariato pesante che opprime dignità e crescita. Che nega ogni possibilità di futuro. Che annulla il desiderio di costituire una nuova famiglia. Che calpesta l’orgoglio di aver conseguito una laurea, che si dimostra ben presto inutile.
L’attuale Governo di Centrodestra, troppo impegnato a lavorare su “leggi ad personam”, ha preso le distanze dai problemi veri del Paese, perché è meglio non agitare l’acqua stagnante o possono venir fuori impurità e detriti.
In Italia non si parla di lavoro, perché a nessuno venga in mente di chiederlo!
Negli ultimi due anni il 70% delle assunzioni sono state precarie. A causa della crisi 300 mila giovani hanno perso il lavoro, senza tutela alcuna e senza speranza per il futuro.
Il PD non è impegnato a lavorare su leggi ad personam e forse proprio per questo riesce a vedere oltre il proprio naso.
Come ha giustamente affermato il segretario Pierluigi Bersani: “Un’ora di lavoro precario non può costare meno di un’ora di lavoro stabile. E’ necessario ridurre le tipologie contrattuali. Bisogna stabilire diritti universali per qualsiasi tipo di lavoro.”
La malattia, la maternità, l’indennità di disoccupazione, non possono riguardare i lavoratori garantiti da contratto a tempo indeterminato ed essere un miraggio per i precari.
La giustizia sociale passa anche attraverso garanzie che diano rispetto e dignità alla persona. Bisogna ristabilire la giustizia nel mondo del lavoro, perché non ci si vergogni di essere precario e soprattutto si abbia il diritto di curarsi se ci si ammala o di mettere al mondo un figlio se si crea una famiglia.
“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro…La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione” recita l’articolo 1 della Costituzione Italiana. Facciamo in modo che le parole siano pregne di significato per tutti i giovani d’Italia, soltanto così dimostreremo rispetto per le Istituzioni e per i cittadini.