POLITICA – Una passione intensa che interseca la vita quotidiana

POLITICA – Una passione intensa che interseca la vita quotidiana

Intervista all’on. Gero Grassi – Vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera
 
a cura di Maria Teresa De Scisciolo
 
Il Congresso del Partito Democratico ha coinvolto tutti in un dibattito politico aperto, reale.
Le trasmissioni televisive, gli articoli sui giornali, gli incontri pubblici, gli eventi, hanno riportato la politica tra la gente.
Non è poi così vero che c’è disaffezione nei confronti della politica, se i percorsi scelti sono quelli della partecipazione e della democrazia.
La politica per moltissime persone è una passione intensa che interseca la vita quotidiana. E’ un modo di essere cittadino della “polis”. E’ un modo per vivere la propria società con consapevolezza e impegno.
Di questo e moto altro ancora abbiamo discusso con l’on. Gero Grassi nell’intervista che segue.
Quanto intensi sono stati gli ultimi mesi di vita politica, alla luce del Congresso del Partito Democratico?
Tantissimo per chi ci crede e vede al di là del proprio piccolo interesse. Ho girato sedici regioni e svolto una intensa campagna elettorale per il Pd e Dario Franceschini.
Facciamo un passo indietro. Quando si è dimesso Veltroni, davi per scontata la reggenza di Dario Franceschini fino al Congresso?
Assolutamente no, mi sembrava però la logica conseguenza.
Cosa ricordi di quei giorni?
L’imbarazzo di molti che dietro Dario nascondevano le proprie facce e gli chiedevano di fare il Segretario….


Intervista all’on. Gero Grassi – Vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera
 
a cura di Maria Teresa De Scisciolo
 
Il Congresso del Partito Democratico ha coinvolto tutti in un dibattito politico aperto, reale.
Le trasmissioni televisive, gli articoli sui giornali, gli incontri pubblici, gli eventi, hanno riportato la politica tra la gente.
Non è poi così vero che c’è disaffezione nei confronti della politica, se i percorsi scelti sono quelli della partecipazione e della democrazia.
La politica per moltissime persone è una passione intensa che interseca la vita quotidiana. E’ un modo di essere cittadino della “polis”. E’ un modo per vivere la propria società con consapevolezza e impegno.
Di questo e moto altro ancora abbiamo discusso con l’on. Gero Grassi nell’intervista che segue.
Quanto intensi sono stati gli ultimi mesi di vita politica, alla luce del Congresso del Partito Democratico?
Tantissimo per chi ci crede e vede al di là del proprio piccolo interesse. Ho girato sedici regioni e svolto una intensa campagna elettorale per il Pd e Dario Franceschini.
Facciamo un passo indietro. Quando si è dimesso Veltroni, davi per scontata la reggenza di Dario Franceschini fino al Congresso?
Assolutamente no, mi sembrava però la logica conseguenza.
Cosa ricordi di quei giorni?
L’imbarazzo di molti che dietro Dario nascondevano le proprie facce e gli chiedevano di fare il Segretario.
Viceresponsabile organizzativo PD. Cosa significa in termini di impegno?
Un grande onore, un grandissimo impegno. Dovendo quantificare significa setto – otto ore al giorno dedicate al Pd in aggiunta al Collegio e alla Camera. Significa anche responsabilità perchè quando vai in giro rappresenti l’intero partito e chi rappresenta il partito deve unire e non dividere.
Coordinatore in Puglia della mozione Franceschini. Quanto lavoro cela questo ruolo? Quanti sacrifici? Quante soddisfazioni?
In politica il lavoro non si conta e nessuno ti dice grazie. Tutti danno per scontato che debba farlo e tu lo fai perchè ci credi e ti piace.
Come sempre accade, col senno di poi ci si rimprovera qualcosa. E’ il caso tuo?
Se dovessi rimproverarmi qualcosa è il non aver mai fatto calcoli. Le mie scelte non tentano la difesa di interessi o ruoli personali. Sono orgoglioso di una considerazione: se fossi andato con Bersani avrei avuto ponti d’oro, ma il fatto che a me nessuno lo abbia chiesto significa che i miei colleghi di partito, al massimo livello, sanno bene chi sono, quello che rappresento e sanno anche che non cambio per interesse personale.
Ci racconti un aneddoto di questi mesi per comunicare lo spirito di gruppo generato dai lavori del Congresso?
La Commissione che ha gestito il Congresso, presieduta dall’on. Maurizio Migliavacca e formata da 14 persone, si è riunita in oltre 50 sedute decidendo sempre all’unanimità. Quando ha avuto problemi sul territorio ha indicato me per andare a risolverli e sono stato a Bolzano, Trento, Palermo ed infine a Napoli a svolgere il delicato ruolo di supervisore il giorno delle primarie. Sono andato in giro godendo sempre della totale fiducia delle 3 mozioni che in Commissione erano rappresentate. Questa è una bella soddisfazione morale e politica.
Ti aspettavi una partecipazione così larga per le Primarie?
Avevo sempre detto che avremmo superato i due milioni e mezzo. Sono andato vicino. La partecipazione è stato il vero successo delle primarie del PD. L’aver gestito da protagonista il Congresso rimarrà una bellissima esperienza. Non è un luogo di potere, nè un Assessorato ma per me che immagino la politica come mezzo e non fine, posso dire che è stata una esperienza magnifica.
Secondo te, ma devi rispondermi con sincerità, perché oltre tremilioni di italiani si sottopongono a code lunghissime, a volte disumane, per votare alle Primarie del 25 ottobre?
Perchè la gente vuole partecipare e quando si dà loro lo strumento di decisione coglie la possibilità. Nel caso specifico è stato anche un voto contro Berlusconi….può essere strano ma è anche così.
La Commissione nazionale per il Congresso, presieduta dall’on. Migliavacca ti ha indicato come “supervisore” a Napoli e provincia, per favorire il percorso delle votazioni il 25 ottobre. Che ricordo conservi di quella esperienza?
Umanamente una bellissima esperienza, ma ho toccato con mano come in quel territorio le contraddizioni del bene e del male spesso convivono. Poi a Napoli ho tantissimi amici medici e professori universitari che ogni volta mi accolgono con un calore umano invidiabile.
Quarta Fase Puglia ha raccolto un buon risultato in occasione del Congresso. Tu in tutta sincerità cosa ti aspettavi?
Ho sempre pensato e detto che siamo il 20% del partito di Puglia. E così è stato. Senza avere alle spalle leader nazionali in Puglia, potentati economici o idee stravaganti della politica. Solo con il lavoro e la coerenza. Abbiamo preso voti in tutti i Comuni pugliesi ed è una bella soddisfazione per me che coordino questa "banda" di "straccioni" e che sono sempre il "ragazzo di Terlizzi".
Il Congresso è ormai alle nostre spalle. Pierluigi Bersani è il segretario del PD. Alcuni hanno una curiosità: come sono i tuoi rapporti con lui?
Ottimi rapporti con lui e con tutti gli altri. Poi a cena vado con chi voglio. Bersani è il mio Segretario…stiano tranquilli tutti ma io resto quello che sono.
Il 7 novembre quando Bersani è stato eletto dall’Assemblea nazionale dei delegati segretario, tu sei entrato a far parte della Direzione Nazionale e della Commissione Statuto del Partito. Quale lavoro ti aspetta?
Anche queste sono belle soddisfazioni. Uno dei sei pugliesi eletti in Direzione ed uno dei due in Commissione Statuto. Ti assicuro che in Italia godo di stima ed amicizia.
In qualità di Deputato del Parlamento italiano sei Vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera. Di cosa si occupa questa Commissione e come impegna la tua persona?
La Commissione si riunisce tre volte la settimana e si occupa di tutti le tematiche legislative connesse alle competenze del settore. Essere Vicepresidente eletto è una bella soddisfazione.
I terlizzesi ti vorrebbero più presente come istituzione politica sul territorio. Cosa ti senti di rispondere a questa richiesta?
Ai concittadini dico che sono presente se invitato nel rispetto della persona e del ruolo che ricopro. Non mi presento mai da "sopportato", nè tantomeno invado i campi altrui se non espressamente invitato. Non invado nemmeno i campi per i quali mi sono speso personalmente.
Francesco Rutelli, con il quale hai condiviso un pezzo importante della tua vita politica, ha deciso di intraprendere un’altra strada. Una tua riflessione in proposito.
L’ho detto a Francesco e lo ripeto. E’ una scelta sbagliata…mi auguro di poterlo dire sempre. Non condivido chi a questa uscita ha risposto alzando le sopracciglia. Vengo da una tradizione che ha sempre mirato ad includere e non ad escludere. Di Rutelli ricorderò sempre la sua presenza a Terlizzi.
Quando uscirà il tuo prossimo romanzo storico per sollecitare riflessioni su passato, presente e futuro?
In questi giorni. "La Principessa ed il figlio del professore" con prefazioni di Livia Turco e Lea Cosentino. E’ una storia che si sviluppa a Terlizzi dagli anni venti sino all’aprile del 1948, per poi concludersi a Roma negli anni 1976, 1977 e 1978. Ho già oltre cinquanta presentazioni in tutta Italia.
Tra meno di un mese è Natale, cosa auspichi al PD per il nuovo anno?
Che tutti comprendano una mia speranza: il PD vive se c’è equilibrio politico-culturale, altrimenti in presenza di soffocamento di una delle diverse sensibilità, è altra cosa, non certo PD.
Un messaggio di auguri per gli amici.
Amare Terlizzi, la nostra città e renderla città aperta, non soffocata da cappe visibili ed invisibili. Aggiungo: attenzione ai giovani. Sono loro il nostro futuro e senza i giovani la società muore.