Per ricerca e università nel 2011 meno 576 milioni di euro

Per ricerca e università nel 2011 meno 576 milioni di euro

Nota dell’On. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
 
 
Se è vero che la crescita di un Paese passa per la sua emancipazione culturale, il Governo di Centrodestra porta l’Italia a fare passi indietro come i gamberi.
Per quel che riguarda l’Università il 2011 sarà caratterizzato da un bel meno 576 milioni di euro. Ad affermarlo è il Coordinamento nazionale ricercatori universitari (Cnru).
“Il finanziamento all’Universita’, annunciato dal Ministro Gelmini, inizialmente di 1 miliardo….

Nota dell’On. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
  
Se è vero che la crescita di un Paese passa per la sua emancipazione culturale, il Governo di Centrodestra porta l’Italia a fare passi indietro come i gamberi.
Per quel che riguarda l’Università il 2011 sarà caratterizzato da un bel meno 576 milioni di euro. Ad affermarlo è il Coordinamento nazionale ricercatori universitari (Cnru).
“Il finanziamento all’Universita’, annunciato dal Ministro Gelmini, inizialmente di 1 miliardo di euro, e’ passato a 800 milioni tutto compreso, ma è bene ricordare – afferma il Cnru – che nell’anno in corso il Governo ha erogato all’Università 400 milioni, una tantum, provenienti dallo scudo fiscale; nel 2010 l’Università ha beneficiato della terza tranche di 550 milioni proveniente dal patto per l’università Mussi- Padoa-Schioppa del triennio 2008-2010 e che non e’ stato reiterato. Nella finanziaria 2011 compare un taglio di 126 milioni al Ffo proveniente dai tagli lineari della manovra Tremonti di maggio scorso; nel 2011 avremo un ulteriore taglio al Ffo (finanziamento ordinario università) dovuto alla legge 133/2008 che corrisponde all’incirca a 300 milioni. In sostanza – sottolinea il Cnru –  - nel 2011 avremo 400+550+126+300=1376 milioni in meno a fronte di un finanziamento di 800 milioni. Il saldo netto è un negativo di 576 milioni di euro.
Sono disarmanti questi dati.
Ringrazio il Coordinamento nazionale dei ricercatori universitari che ha fatto chiarezza, smascherando una falsa verità.
I cittadini non possono decidere singolarmente del loro futuro. I cittadini eleggono i loro rappresentanti riponendo fiducia massima in essi, immaginando che scelte politiche importanti offriranno a tutti un futuro sereno.
Accade sempre più spesso invece di apprendere che le decisioni dell’attuale Governo non tutelano i cittadini ma li spogliano di ogni possibilità di crescita economica, culturale e sociale.