Per 7 italiani su 10 sarà un Natale dimesso”. I consumi torneranno ai livelli del 2007 solo nel 2022

Per 7 italiani su 10 sarà un Natale dimesso”. I consumi torneranno ai livelli del 2007 solo nel 2022


Il responsabile dell’Ufficio Studi di Confcommercio, Mariano Bella, ha illustrato un’indagine su il peso delle tasse sui consumi, l’ammontare delle tredicesime e la propensione alla spesa per il Natale. “Siamo in una situazione di totale incertezza fiscale – ha esordito Bella – perchè non sappiamo quante coperture verranno trovate per l’auspicata cancellazione della seconda rata dell’imu sulla prima casa ma anche sulla cancellazione della prima rata e non sappiamo come la Commissione Europea valuterà la Legge di Stabilità. Questo è dunque l’ambito nel quale noi cerchiamo di fare qualche valutazione economica sul Natale”. “Il reddito disponibile delle famiglie italiane è tornato al livello del 1986 mentre i consumi sono simili a quelli del 1996-1998”. “Un aspetto che vorrei sottolineare – ha aggiunto Bella – è che per quanto ci sia una totale incertezza fiscale, le famiglie sentono che non si sta aprendo una stagione di riduzione delle tasse. Sappiamo che la pressione fiscale rimarrà invariata fino al 2016 e dunque non ci si può certo aspettare una ripresa dei consumi”. Consumi che secondo Confcommercio, basandosi sulle stime del Governo che stimano una crescita dei consumi reali nel 2015 delll’1,1%, nel 2016 dell’1,5%, nel 2017 dell’1,8%, torneranno ai livelli del 2007 solo nel 2022. Entrando nel dettaglio dell’analisi sui consumi di Natale, Bella ha evidenziato che “il 69,3% degli italiani prevede un Natale 2013 molto dimesso. Si tratta di una percentuale che e’ all’incirca il doppio di quella registrata nel 2009 (33,7%)”. Tuttavia, l’85,8% degli italiani non rinuncera’ al rito del regalo. Inoltre, per le prossime festività, Confcommercio stima che senza la seconda rata dell’Imu gli italiani avranno a disposizione 18 euro in piu’ rispetto al 2012, considerando la tredicesima netta di dipendenti e pensionati. “Con l’ipotesi che tutto vada bene – ha osservato Bella - se cioe’ la seconda rata Imu non sara’ pagata nel 2013, ci saranno risorse leggermente superiori. Questo incremento riguarda tuttavia le 22 milioni di famiglie che avranno a disposizione la tredicesima, mentre crescono le famiglie con disoccupati”.