Non basta gridare ‘a lupo…a lupo’ per scongiurare l’antipolitica

Non basta gridare ‘a lupo…a lupo’ per scongiurare l’antipolitica


Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sciali Camera dei Deputati

Non serve gridare ‘a lupo… a lupo’ per scongiurare l’antipolitica, che in molti temono in questi giorni. Serve piuttosto il coraggio di cambiare intimamente gli atteggiamenti che hanno creato un varco enorme tra politica e cittadini.

Quanto sta accadendo in casa della ’Lega Nord’ e non solo, ripone al centro del dibattito la questione morale, che i cittadini percepiscono come priorità assoluta. In un periodo contraddistinto da crisi economica forte, in cui è difficile arrivare a fine mese, fa rabbia sapere che alcuni partiti hanno gestito in modo immorale cifre di denaro ‘spudorate’. E’ vero che la tassazione imposta agli italiani negli ultimi tempi è insostenibile, ma l’antipolitica non è frutto di questa tassazione, che al Paese serve per guadagnarsi un posto di rilievo nel panorama europeo. L’antipolitica è frutto della cattiva gestione, è frutto del cattivo esempio, è frutto degli sperperi e dell’immoralità…


Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sciali Camera dei Deputati


Non serve gridare ‘a lupo… a lupo’ per scongiurare l’antipolitica, che in molti temono in questi giorni. Serve piuttosto il coraggio di cambiare intimamente gli atteggiamenti che hanno creato un varco enorme tra politica e cittadini.

Quanto sta accadendo in casa della ’Lega Nord’ e non solo, ripone al centro del dibattito la questione morale, che i cittadini percepiscono come priorità assoluta. In un periodo contraddistinto da crisi economica forte, in cui è difficile arrivare a fine mese, fa rabbia sapere che alcuni partiti hanno gestito in modo immorale cifre di denaro ‘spudorate’. E’ vero che la tassazione imposta agli italiani negli ultimi tempi è insostenibile, ma l’antipolitica non è frutto di questa tassazione, che al Paese serve per guadagnarsi un posto di rilievo nel panorama europeo. L’antipolitica è frutto della cattiva gestione, è frutto del cattivo esempio, è frutto degli sperperi e dell’immoralità.

L’antipolitica può portare alla degenerazione di un sistema solidaristico, nato allo scopo di generare il bene collettivo. Perché ciò non accada servono segnali forti e chiari. I partiti devono diventare delle scatole trasparenti. Tutti i cittadini devono poter accedere alla documentazione per capire, sapere, conoscere. I conti devono essere ‘pubblici’.  Serve, altresì, un ridimensionamento di spese e rimborsi, non più accettabili.

I giovani hanno bisogno di esempi, non si può chieder loro di cominciare dal volontariato, per poi confluire in un impegno sociale importante, se si forniscono modelli eticamente discutibili.
La politica deve rigenerarsi, partendo dai valori solidaristici autentici.

I partiti devono fare un esame di coscienza, scrollandosi di dosso tutte le incrostazioni le li hanno resi meno trasparenti e meno coinvolgenti.

Così si combatte l’antipolitica, non gridando ‘a lupo..a lupo’ con atteggiamenti conservatoristici.
E’ tempo di trovare il coraggio per farsi carico dei propri errori. Bisogna cambiare atteggiamento, i cittadini lo pretendono, giustamente. L’attesa non può durare in eterno.

La classe politica deve anticipare i cittadini e dare esempio di moralità anche a quei cittadini che poi hanno comportamenti immorali.