No all’ennesimo condono edilizio nel decreto milleproroghe

No all’ennesimo condono edilizio nel decreto milleproroghe

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati 
 
Dinanzi al rischio di approvazione, in sede di conversione del decreto milleproroghe, in discussione al Senato, dell’ennesimo condono edilizio, ribadisco il mio no deciso ed incondizionato.
“Il nostro Paese, unico in Europa, ha già conosciuto tre condoni edilizi negli ultimi 26 anni, segnala l’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica) nel 1985, nel 1994 e nel 2003”.
Aggiungerne un quarto potrebbe comportare enormi rischi per l’impatto ambientale.
Ogni condono, lo dimostra la storia, permette di legalizzare costruzioni invasive dal punto di vista paesaggistico, ignorando tutela ambientale e architettonica…..

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati 
 
Dinanzi al rischio di approvazione, in sede di conversione del decreto milleproroghe, in discussione al Senato, dell’ennesimo condono edilizio, ribadisco il mio no deciso ed incondizionato.
“Il nostro Paese, unico in Europa, ha già conosciuto tre condoni edilizi negli ultimi 26 anni, segnala l’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica) nel 1985, nel 1994 e nel 2003”.
Aggiungerne un quarto potrebbe comportare enormi rischi per l’impatto ambientale.
Ogni condono, lo dimostra la storia, permette di legalizzare costruzioni invasive dal punto di vista paesaggistico, ignorando tutela ambientale e architettonica.
Quando si vanno a condonare costruzioni su coste incontaminate o nell’ambito di borghi medioevali che andrebbero conservati tali, si commette uno scempio che deturpa la bellezza di quei luoghi per sempre.
Si parla tanto di tutela e salvaguardia del Pianeta, si studiano fonti di energia alternative non inquinanti, si mettono a punto servizi di raccolta differenziata dei rifiuti, in funzione del rispetto dell’ambiente e poi con il condono si dà la possibilità di legalizzare abusi edilizi, che sono ben più invasivi di una pala eolica o di un sacchetto di spazzatura.
Ci vuole coerenza nelle scelte e soprattutto non si può immaginare di fare cassa, senza pensare alle conseguenze delle modalità per cui si protende.
Ogni condono ha dei costi per i Comuni, per la realizzazione degli infrastrutture e dei servizi. A volte i costi sono superiori alle entrate immediate. Per questo motivo il condono edilizio oltre a essere causa di disastri ambientali, è anche un pessimo affare per lo Stato e gli Enti locali.
L’INU, ribadendo “la propria ferma contrarietà”, esorta la maggioranza parlamentare e il Governo a ritirarlo.
Bene fanno il FAI ed il WWF a scrivere al Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato affinchè si dimostri grande senso di responsabilità e di rispetto per le Istituzioni, dichiarando inammissibili gli emendamenti presentati da alcuni senatori del PDL.